Per Matteo è stato ‘Mattatoio n°5’ di Kurt Vonnegut, per Anna Rosa ‘Il deserto dei tartari’ di Dino Buzzati, per Isabelle invece il lampo è arrivato da Dostoevskij, con ‘I fratelli Karamazov’. Sono solo alcune delle testimonianze visibili sul sito della casa editrice Feltrinelli, nella sezione dedicata al libro che ci ha cambiato la vita. Eh sì, perché un libro può davvero cambiare la vita: lo crede fermamente Marco Erba – docente, giornalista e scrittore – che nel suo ultimo libro ‘Scintille di bellezza’, racconta trenta storie di incontri sul campo, in classe e non solo. Storie che si intersecano talvolta con la grande letteratura, creando “scintille” inaspettate.
Come scrive il quotidiano Avvenire, Erba intreccia efficacemente i grandi classici con il proprio vissuto e con quello dei suoi studenti. Omero, Virgilio, Dante, Petrarca, Manzoni sanno ancora parlare ai giovani di oggi, che, interpellati da quelle pagine apparentemente lontane, riescono a confidare, in un tema o in un colloquio con il loro professore, problemi personali, familiari, relazionali, paure e insicurezze, ferite e fragilità, ma anche emozioni belle e positive che altrimenti non avrebbero trovato voce.
Le trenta “scintille”, tante quanti sono i capitoli del libro, trattano temi di vario genere, tutti ben conosciuti dagli adolescenti di oggi: la motivazione allo studio o la sua assenza, il peso della famiglia sulle vite dei ragazzi, il rapporto tra i sessi, il bullismo, il problema della conciliazione tra convenzioni sociali e libertà individuale.
Ecco, ad esempio, la storia di una ragazza che Marco Erba, da docente, ha conosciuto in un liceo milanese. A soli quindici anni sembrava già che non avesse più nulla da chiedere alla vita. La sua corazza fatta di cinismo e impertinenza si è sgretolata non appena ha incrociato Enea con la sua dolorosa, ma al tempo stesso, esaltante storia che passa da una distruzione a una nuova costruzione. È una delle tante storie presenti nel libro, in cui la grande letteratura, sapientemente veicolata da un docente-guida, riesce a fare rinascere la speranza in un cuore ferito. Come nel caso di questa ragazza che in Enea ha rivisto la propria madre che con coraggio è riuscita a fare riemergere lei e suo fratello da un abisso, accompagnandoli in territori più sicuri.
Un bravo insegnante – scrive Erba su Avvenire – deve essere in grado di capire che spesso certe provocazioni degli adolescenti, che noi adulti vorremmo punire in virtù della nostra autorità e del richiamo al rispetto delle regole, sono in realtà urla di dolore per ferite che non trovano voce. E allora è importante lavorare insieme per far cadere quelle maschere – la maschera della trasgressione, dell’indifferenza, della svogliatezza o del perfezionismo – dietro cui i ragazzi molte volte si trincerano.
E un buon libro può essere il canale privilegiato per ritrovare una scintilla di speranza e di desiderio: ogni studente – conclude lo scrittore – dovrebbe essere stimolato a scoprire ciò che più profondamente desidera, perché il desiderio è la via per realizzare sé stessi.