Legge di bilancio 2025, poche misure per la scuola; quasi nulla per il precariato. INTERVISTA a Pacifico (Anief)

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C’è molta delusione per le misure sulla scuola inserite nella legge di bilancio approvata oggi dalla Camera con il voto di fiducia.
Ne parliamo con Marcello Pacifico, presidente nazione dell’Anief che fa subito osservare che i 2mila posti di organico di diritto sul sostegno sono un fatto poco più che simbolico.

D’altronde il problema non è di facile soluzione perché ogni anno, la scuola italiana si trova a fare i conti con un numero crescente di posti in deroga. Tuttavia, questi posti non vengono stabilizzati e continuano ad essere affidati a docenti precari, che spesso non sono specializzati nel sostegno.

Pacifico fa anche osservare che le misure proposte dalla legge di bilancio sembrano non incidere in modo significativo sulla riduzione del precariato, lasciando il sistema scolastico in una condizione di instabilità permanente.
Il problema forse, potrebbe trovare una soluzione nel momento in cui fra Governo italiano e Commissione Europea si riuscisse a trovare un punto di intesa.
A febbraio – ricorda Pacifico – si terrà una nuova verifica sullo stato di avanzamento dei fondi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e si spera che, dopo questa fase, si apra un confronto su nuove proposte per risolvere definitivamente questi problemi.
Anche se la soluzione principe appare quella del “doppio canale di assunzione” come da tempo chiedono tutti i sindacati.

La legge di bilancio prevede misure che potrebbero avere un impatto significativo sul sistema scolastico, tra cui un possibile blocco parziale del turnover nel settore educativo. A causa della denatalità, si prevede una riduzione dell’organico docente di oltre 5.000 unità nel prossimo anno, con tagli che potrebbero arrivare a 7.000 posti in più a breve.

Secondo il presidente dell’Anief, la situazione della scuola italiana, tra il precariato docente e la carenza di personale, è sempre più critica. Nonostante gli sforzi e gli interventi legislativi, le problematiche rimangono irrisolte, con effetti diretti sul funzionamento delle scuole e sul diritto allo studio degli studenti con disabilità.