Pare che proprio alle ore 10,21 esatte di oggi, 21 dicembre, sia entrato, bene accolto, il Solstizio d’inverno: il giorno più corto dell’anno per l’emisfero boreale, essendo il Sole sorto alle 07,37.
L’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre provoca l’eterno ritorno delle stagioni e dunque il loro alternarsi, e coincide con il momento in cui il Sole, nel suo moto apparente nel cielo, si posiziona nel punto più basso.
Inizia dunque ufficialmente l’inverno, anche se le giornate si allungheranno fino all’equinozio (aequus -uguale e nox -notte) di primavera che il prossimo anno sarà il 20 marzo, quando appunto la durata della notte sarà uguale a quella del giorno. L’allungamento delle giornate procede fino al Solstizio d’estate: il giorno più lungo dell’anno.
Tuttavia, come è noto, il giorno esatto del solstizio varia ogni anno e ciò perché il Sole è più in basso o più in alto rispetto all’orizzonte. Rispetto alla Terra, il Sole segue un moto apparente, cioè l’eclittica, che dura circa un anno e, rispetto ai moti astronomici, il calendario presenta uno sfasamento di sei ore ogni anno, che poi vengono recuperate grazie agli anni bisestili.
In ogni caso, questo evento ha generato da sempre nell’uomo fantasia particolari che per lo più hanno interessato tutte le culture e tutte le civiltà, dovuto al fatto che col solstizio una nuova luce entra nel mondo e dunque una nuova speranza con la vittoria del sole sulle tenebre.
Singolare è ciò che accade a Stonehenge, in Gran Bretagna dove ancora oggi si radunano “druidi moderni” che celebrano riti a metà tra la rievocazione storica e folklore, perché lì, come in molte parti della Terra, il solstizio rappresenta la nascita delle diverse divinità e la vittoria del Sole sulle tenebre.
Tutti i paesi nordici celebrano la festa di Yule che racconta la vittoria della luce sulle tenebre, per cui le famiglie si riuniscono per accendere candele, facendo diventare lo Yule una festa dove il protagonista diventa il fuoco con un ceppo di legno fatto ardere l’intera notte per propiziare il ritorno della luce e del calore. Ma queste popolazioni originariamente nel solstizio festeggiavano il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, mentre in Azerbaigian veniva festeggiato Zaratustra e in Oriente il Buddha.
l’accensione del ceppo di Natale, bisogna ricordare, è anche usanza di molti paesi italiani. E infatti ci sono altre festività anche più vicine a noi, come l’antico Sol Invictus per i pagani che poi diventa il Natale dei Cristiani che cade appunto tre giorni dopo il 21dicembre, per ricordare sia il tempo che Giona trascorse nella pancia del mostro e sia la resurrezione di Gesù.
Nel cielo notturno, durante il Solstizio d’inverno, si possono osservare nove stelle di notevole grandezza, che si differenziano per la loro luminosità, e diverse costellazioni tra cui: Cane Maggiore e Cane Minore, Toro, Gemelli, Auriga, Andromeda e Perseo e Cassiopea. Che però noi, che non siamo astronomi e osservatori di stelle, non riusciamo a individuare.