Gli scriventi docenti, amministratori dei gruppi facebook che rappresentano, in seguito a richiesta congiunta di 147.000 lavoratori della scuola espongono quanto segue:
Sui profili di incostituzionalità del DdL “La Buona Scuola”:
Il primo stop in Parlamento, alla riforma della scuola, è arrivato proprio dalla Commissione Affari Costituzionali che ha bocciato il parere di costituzionalità del Ddl n. 1934.
L’incostituzionalità del provvedimento è una delle accuse che arrivano da alcuni tra i più eminenti giuristi e costituzionalisti italiani (Michele Ainis, Massimo Villone, Stefano Rodotà, Ferdinando Imposimato).
Sembra opportuno riportarne testualmente gli autorevoli pareri: << L’art. 97 della Costituzione, che stabilisce il buon andamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione, sarebbe violato concedendo ai Dirigenti scolastici poteri discrezionali non suscettibili di controllo.
Sicuramente la scelta discrezionale dei docenti da parte del Preside rischia di inficiare la garanzia dell’autonomia didattica che è il nucleo significativo della libertà d’insegnamento garantita dall’art. 33 della Carta costituzionale.
I Presidi, infatti attingerebbero agli Albi Territoriali senza essere vincolati ad una graduatoria. Si aprirebbe così la via a pressioni che possiamo facilmente immaginare. Inoltre, negli Albi confluiscono i nuovi assunti e tutti i docenti richiedenti mobilità. Questo implica riconoscere diritti diversi a persone che svolgono la medesima funzione. E’ così leso il principio costituzionale di uguaglianza (art. 3 Cost.). Per di più docenti con meno diritti vedono per questo indebolita la propria autonomia. Tutti hanno un posto fisso, anche chi è impiegato su di una linea di autobus, mentre con il ddl 1934 gli insegnanti verrebbero inseriti in un organico ‘funzionale’ senza una scuola fissa, per coprire le assenze dei colleghi o per piccole supplenze. La disparità riguarderebbe tutti i docenti in esubero e in procedura di trasferimento. Il ddl viola unilateralmente, contro ogni norma del diritto del lavoro, il contratto nazionale vigente e tutte le norme poste costituzionalmente a garanzia della funzione docente in ordine alla salvaguardia della libertà di insegnamento. Inoltre quest’operazione è volta esplicitamente non solo a disapplicare il contratto vigente, bensì a spostare sul terreno della “riserva di legge” istituti di natura tipicamente contrattuale, come l’orario di lavoro, le ferie, la retribuzione (premiale), lo stato giuridico.
Inoltre, il dirigente scolastico non è competente a valutare i professori, in quanto mai formato all’uopo (neanche sotto l’aspetto ‘tecnico’, poiché dovrebbe allora avere competenze quantomeno interdisciplinari certificate in campo metodologico didattico e su tutte le singole materie), e comunque non potrà mai avere una posizione di terzietà perché interno alle dinamiche di gruppo presenti nell’istituto. Il provvedimento denota assenza assoluta di qualsiasi criterio di riferimento e di qualsiasi bilanciamento dei poteri».
Per quanto concerne lo stralcio delle 100.701 assunzionidal DdL
La Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie del MIUR, nella Relazione Tecnica allegata al DdL “la buona scuola”, fornisce i DATI UFFICIALI sul piano assunzionale straordinario della riforma.
I dati, ripresi anche dai maggiori quotidiani italiani, certificano che, per realizzare il piano previsto dal DDL (100.701 unità), è prevista l’istituzione di posti del cd. organico per il potenziamento dell’offerta formativa, ad incremento di “circa 50.000 posti già esistenti e vacanti che saranno occupati da personale assunto in ruolo“. La summenzionata relazione chiarisce che: << il piano assunzionale consentirà di assumere più docenti rispetto quanti sono occupabili sui posti esistenti a legislazione pre – vigente (ndr. attuale)>>.
Vari esponenti delle forze di opposizione e i sindacati stanno spingendo per ritirare il Disegno di Legge e stralciare solo le assunzioni, con un provvedimento d’urgenza del Governo (Decreto Legge), occupando tutte le 100.701 unità previste dalla riforma. Questa pretesa è estranea al diritto vigente:
il Premier Renzi ha ribadito che non interverrà con Decreto Legge del Governo, perchè le 100.701 assunzioni sono legate al DdL e scaturiscono dall’organizzazione prevista dalla legge di riforma.
Infatti, le 100.701 assunzioni sono realizzabili solo con un cambiamento dell’attuale sistema organizzativo, l’attuale modello consente solo 50.000 immissioni in ruolo come risulta dai dati ufficiali del MIUR.
I docenti, di contro, sono favorevoli al mantenimento dell’attuale sistema di reclutamento, che garantisce la trasparenza delle operazioni nella scelta delle sedi scolastiche in virtù delle graduatorie di merito che assegnano punteggi in base ai titoli e al servizio prestato.
Tale scelta oggi consentita al docente attraverso strumenti di garanzia e di tutela sarebbe, con l’approvazione della riforma, condizionata dalla discrezionalità della P.A. (Dirigente scolastico).
Riformare la scuola, ignorando le istanze di chi vi lavora è un atto di presunzione che non aiuta certo la scuola italiana.
Per questi motivi, i docenti chiedono che alle SS.LL che le tematiche summenzionate vengano affrontate in tempi più distesi per un cambiamento che sia condiviso dagli insegnanti, nella consapevolezza politica che il dialogo con chi vive in prima persona la scuola, sia necessario, prima ai fini di una attenta analisi e di una oggettiva valutazione e, poi alla stesura di una riforma necessaria e giusta.
Una riforma largamente contestata, calata dall’alto, può solo provocare una frattura ancora più profonda tra governanti e governati .
E’ sotto gli occhi di tutti il GRAVISSIMO errore politico della maggioranza di governo che autoritariamente nell’ottica del “prendere o lasciare”, del tutto estraneo alla democrazia, preme per approvare una riforma incostituzionale e antidemocratica.
Il mondo della scuola, attraverso la straordinaria partecipazione allo sciopero unitario del 5 Maggio, cui ha aderito l’80% dei lavoratori con manifestazioni nelle principali città italiane, si è espresso in modo chiaro e forte contro un progetto di riforma che non solo i lavoratori della scuola, ma anche studenti, famiglie e cittadini sentono lontano dai loro bisogni e dalle loro attese .
In virtù di quanto esposto i docenti firmatari dei gruppi aderenti chiedono alle SS.LL.
– al Presidente del Consiglio e al Governo il RITIRO immediato del DDL “la buona scuola” ;
– alle Forze Politiche di Maggioranza e di Opposizione il VOTO CONTRARIO al DDL “la buona scuola;
– ai Senatori della VII Commissione Permanente (Istruzione Pubblica) di non ritirare gli emendamenti presentati, contrariamente a quanto richiesto dal Presidente di Commissione sen. Andrea Marcucci per un’approvazione veloce del provvedimento, che, invece, necessita di un ulteriore approfondimento volto a garantire il dialogo,l’ascolto e anche una Conferenze Nazionale della Scuola come recentemente affermato dallo stesso Presidente del Consiglio.
– ai Sindacati di rinunciare alla richiesta di stralcio delle 100.701 assunzioni, previste con il piano assunzionale della “ buona scuola” e di sostenere le nostre istanze:
a) il RITIRO da parte del GOVERNO del DDL “la buona scuola”;
b) il VOTO CONTRARIO dei gruppi parlamentari al DDL “la buona scuola”
c) il mantenimento dell’attuale sistema organizzativo, che, a legislazione vigente, consente al MIUR, a prescindere dalla riforma proposta dal governo, di coprire almeno le circa 50.000 cattedre vacanti e disponibili ufficializzate nella relazione tecnica allegata al ddl n. 1934, a copertura del fabbisogno ordinamentale ( turnover e cattedre censite che risultano vacanti e disponibili).
I sottoscrittori amministratori e gestori dei seguenti gruppi Facebook:
Stefania Modestino e Davide Capobianco di “Pronti per raccolta firme referendum abrogativo Ddl La buona scuola” (59.901 membri)
Filomena Vassallo di “Movimento Docenti Precari Terza Fascia No alla cancellazione” (6.690 membri) e di “Insegnanti diploma magistrale abilitante”,“Personale Educativo iscritto in GaE” ( 4.771 membri) e Le Maestre del pensiero libero (311 membri)
Pierfelice Zazzera – deputato IDV e vicepresidente VII Commissione nella XVI legislatura di “in difesa della scuola pubblica laica statale” (1.917 membri)
Associazione Personale Educativo iscritto in GaE
Michela Malusa di “Docenti diploma magistrale abilitante” (8.651 membri)e “Ruolo per i diplomati magistrali abilitati” (5.215 membri)
Monja Marconi di “Docenti Incazzati” (8.000 membri) e “Studenti e lavoratori della scuola uniti contro i tagli” (734 membri)
Stefania Modestino di “Giù le mani dalla scuola pubblica” ( 3.964 membri)
Anna Dello Buono “Dico No alla riforma perchè… “ (5.032 membri)
Sandra Zingaretti “La Scuola è libertà” (819 membri)
Enza Sesio La “Buona Scuola” ? No, grazie (533 membri)
Anna Dello Buono Docenti Casertani (852 membri)
Docenti che non voteranno PD perché indignati dal ddl “La buona scuola” (18.000 membri)