Chiara Francini va in scena a teatro portando un monologo che è un viaggio emozionante nella sua vita, tra comicità, malinconia e ricordi, un memoir che ripercorre il percorso di una donna desiderosa di essere accettata e amata.
Come riporta Repubblica, Francini parte dalla sua infanzia nella provincia toscana: le estati trascorse nella pensione Jole di San Mauro, sull’Adriatico – perché “il Tirreno era per ricchi” – e le sberle ironicamente evocate della nonna, ribattezzata “Orlanda furiosa”. E poi i giorni tra i banchi di scuola, dove eccelleva. “Sono sempre stata brava, ho cercato sempre di eccellere, perché se eccelli sali in vetta e ti possono vedere”, confessa l’attrice, sottolineando il ruolo della scuola nella costruzione della sua autostima e della determinazione a emergere.
Quei voti alti erano un passaporto per il riconoscimento, un modo per gridare al mondo il suo valore. E in quel bisogno di “essere vista, accettata e compresa” si leggono le radici di una personalità vivace e profonda, che oggi domina i palcoscenici con ironia e schiettezza.
Giudizi sintetici alla scuola primaria
Nel frattempo negli ultimi mesi il dibattito sui voti a scuola rimane ancora aperto. Infatti, c’è attesa nelle scuole primarie per l’emanazione dell’ordinanza del Ministro dell’Istruzione e del Merito che dovrà fornire indicazioni sulle nuove modalità di valutazione. La legge 150 entrata in vigore a fine ottobre aveva infatti cancellato le norme introdotte nel 2020 con l’OM 172 eliminando i giudizi descrittivi per sostituirli con “giudizi sintetici”.