I divieti di utilizzo dei dispositivi elettronici in classe – con deroghe particolari e specifiche nei confronti di studenti con bisogni educativi e sanitari speciali – convivono già da alcuni anni con la popolazione scolastica di mezza Europa. Già dal 2015 Belgio e Regno Unito hanno presentato dei disegni di legge – applicati a discrezione dei singoli istituti sulla base del rispettivo regolamento interno – circa tale tema; le reazioni sono state varie: le opposizioni le ritenevano premature, mentre i dati a disposizione dei Ministeri facevano riferimento alla comparsa ed amplificazione non solo dei fenomeni di cyber bullismo, ma anche e soprattutto di dipendenze in classe, con effetti devastanti su apprendimento e rendimento scolastico complessivo. Dopo una decade oltre 15 paesi europei convengono che i divieti debbono essere disposti centralmente dai Ministeri; a sostegno di tale tesi, l’OMS ha già dichiarato nel 2023 che l’utilizzo per oltre 4 ore degli smartphone (con opportune esclusioni per usi professionali e simili) è considerabile come dipendenza psicologica ed assuefazione, alla pari di droghe ed alcool.
Presupposti ed analisi
Mentre sempre più paesi europei considerano il futuro della vita dei giovani e giovanissimi online, alcuni hanno adottato misure che impedirebbero loro di utilizzare i propri smartphone a scuola. Un rapporto dell’UNESCO sull’educazione globale pubblicato nel 2023 chiedeva che i telefoni venissero utilizzati in classe solo per supportare l’apprendimento. Una nuova analisi condotta quest’anno dall’agenzia delle Nazioni Unite ha rilevato che più di 60 paesi hanno ora adottato tali misure. Alcuni rapporti affermano che gli smartphone possono causare distrazioni mentre si assiste a lezioni, anche se gli esperti affermano che ci sono temi nei programmi scolastici a favore del loro utilizzo anche in classe. “Nessuno sa dire se vietarli nelle scuole sia una cosa buona o cattiva”, ha detto Ben Carter, professore di statistica medica al King’s College di Londra che studia l’impatto della tecnologia e dei dispositivi sui bambini ad Euronews. “Quando usano lo smartphone per completare i compiti, se hanno le notifiche attive, verranno informati del messaggio WhatsApp che è stato appena inviato da un’altra persona di una classe diversa,” ha detto Carter, aggiungendo che le posizioni in tal senso sono miste. Ecco uno sguardo ad alcuni dei paesi europei che hanno vietato gli smartphone nelle scuole o dove è in vigore la legislazione.
Uno sguardo sull’Europa
In Francia, i telefoni cellulari sono vietati nelle scuole primarie e secondarie dal 2018. Quest’anno, il governo è andato oltre, limitando i telefoni cellulari in quasi 200 scuole come parte di un test di “pausa digitale”. Ciò significa che 50.000 studenti hanno visto applicarsi un divieto prolungato durante tutta la giornata scolastica a sostegno della legge del 2018.Un deputato laburista nel Regno Unito ha recentemente proposto un nuovo disegno di legge che mira ad affrontare la dipendenza dall’uso del telefono nei bambini e che sarà sottoposto a una seconda lettura alla Camera dei Comuni il 7 marzo 2025. Il disegno di legge avrebbe dovuto includere una misura per vietare gli smartphone nelle scuole, ma il governo britannico ha dichiarato a Euronews Next che non prevede di attuare un divieto degli smartphone o dei social media per i giovani e giovanissimi, almeno al momento. In Italia la recente circomare Valditara vieterebbe l’utilizzo dei dispositivi sino alla terza media. Su tale disposizione vi sono opinioni contraddittorie che infiammano l’opinione pubblica del Belpaese. Questa circolare, edita l’11 luglio 2024, prevede lo stop ai cellulari dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado anche a scopo didattico a partire da settembre 2024, «salvo i casi in cui siano previsti da PEI e PDP».