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Senza alunni stranieri tante scuole chiuderebbero, però quando sono troppi i genitori degli italiani non gradiscono: “ma non siamo razzisti”

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March 31, 2025

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La presenza di tanti alunni stranieri in classe rappresenta un arricchimento o un freno all’apprendimento? Di sicuro, in diversi casi senza loro le scuole chiuderebbero: i dati ufficiali, del resto, ci dicono che negli ultimi anni gli unici ad aumentare (assieme agli alunni con disabilità) sono proprio gli iscritti di origine straniera. Come abbiamo avuto modo di scrivere, i genitori di una scuola di Dronero, in provincia di Cuneo, non sembrano però avere dubbi: avere troppi alunni non italiani in classe rappresenta chiaramente un problema per l’apprendimento e la formazione dei figli. In due classi di un istituto, dove la presenza di iscritti stranieri arriva all’80%, i genitori di alcuni italiani (soprattutto di chi ha le possibilità familiari di farlo) stanno cercando una collocazione scolastica alternativa, anche se logisticamente meno comoda.

Parlano i genitori

“Ci danno dei razzisti, ma è assurdo – hanno spiegato due madri dell’istituto comprensivo a La Stampa -: semplicemente cerchiamo una scuola dove i nostri figli siano più seguiti”.

Il Paese, Dronero, conta poco più di 7.000 abitanti: nel 2024 sono morte 85 persone e sono nati 54 bambini.

Del problema si è occupato anche il Consiglio d’istituito. “Non ci sono motivi comprensibili legati all’apprendimento, o al cosiddetto gap linguistico”, ha rassicurato il docente Simone Demaria.

A Dronero, ha aggiunto, arrivano da sempre migranti romeni, magrebini, cinesi, centroafricani, in cerca di lavoro, in particolare per operare nei campi agricoli e nelle fabbriche locali di bici.

“I dati raccontano un fenomeno italiano. Abbiamo avviato un tavolo di confronto, chiedendo aiuto anche al professor Marco Braghero dell’Università di Pisa, specializzato in percorsi educativi di comunità e risoluzione dei conflitti, ha aggiunto la preside.

“Non si possono mettere paletti alle scelte dei genitori – ha detto il sindaco Astesano -, però penso che si potrebbe operare di più sul coordinamento fra i plessi scolastici. Potremmo investire nel trasporto. Certo: è un costo, ma può essere un investimento sensato, perché deve essere chiara una cosa: se per incanto domani i quasi 1.300 stranieri che abitano qui sparissero, chiuderebbero le scuole, i negozi, le fabbriche e la frutta resterebbe sugli alberi”.

Le novità normative nel decreto Scuola

Come già abbiamo scritto, l’obiettivo di migliorare le competenze di base, con particolare attenzione alla lingua italiana, e contrastare la dispersione scolastica, ha portato l’attuale Governo a stanziare un finanziamento di 12.817.500,00 euro: una iniziativa che si allinea alle finalità dell’articolo 11, comma 3, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71.

Gli articoli del decreto che riguardano la scuola, come ha illustrato il ministro Giuseppe Valditara in una conferenza stampa, hanno a che fare con la specializzazione dei docenti di sostegno presso Indire, la conferma di questi docenti da parte delle famiglie per garantire la continuità scolastica, le abilitazioni all’estero, la formazione per insegnare a studenti stranieri e la valutazione dei dirigenti scolastici.

“Un’altra misura – ha sottolineato Valditara – riguarda gli studenti stranieri in difficoltà per deficit linguistici. Abbiamo previsto che da settembre le scuole debbano organizzare corsi aggiuntivi di potenziamento con fondi ad hoc. Ci sarà l’obbligo di organizzare corsi di potenziamento di italiano per stranieri”.

Per avere “docenti adeguatamente formati su questo”, il ministro dell’Istruzione e del Merito ha annunciato che “a partire dal 2025/2026 partiremo con la formazione e il reclutamento dei docenti specializzati nell’insegnamento della lingua italiana per stranieri”.