Un articolo del Sole24ore evidenzia il fatto che una scuola su sei inizierà l’anno scolastico senza preside, continuando il trend pre – riforma.
I dati, forniti dall’Associazione nazionale dei presidi (Anp), fanno riferimento anche ai contenziosi vinti quest’anno in Lombardia e Campania, che hanno incrementato il numero dei dirigenti scolastici fino a 237 in più rispetto allo scorso anno scolastico, portando ugualmente sotto i riflettori il problema del futuro.
La preoccupazione deriva dal fatto che, nonostante se ne parli da molti mesi, ancora il nuovo concorso per dirigente scolastico sembra essere lontano, mantenendo quindi lo status quo degli anni precedenti.
Una possibile accelerazione è auspicabile ma se si considera il nodo dei contenziosi che riguardano i dirigenti scolastici, tra i più elevati nel settore del pubblico impiego, si intuisce quanto la questione si possa protrarre nel tempo aumentando esponenzialmente gli Istituti senza presidi.
Si calcola che circa il 20% delle sedi resteranno senza dirigente scolastico, considerando anche i circa 700 pensionamenti annuali.
Giorgio Rembado, presidente Anp, sottolinea che “ogni anno, stando alle regole, si dovrebbe indire un concorso sulla base del numero di cessazioni previsto per l’anno successivo. Questa norma, però, non è mai stata applicata”.
Quindi, anche per il nuovo anno scolastico, molte scuole si affideranno ad un reggente, che dovrà gestire più di un istituto. Anche qui, tuttavia, si riscontrano comunque delle criticità: il problema del “sottodimensionamento”, ovvero quando le scuole hanno un numero di iscritti troppo basso per aver diritto ad un preside “personale”, dovrebbe essere gestito in modo più accurato dalle regioni, che dovrebbero destinare i dirigenti scolastici nei plessi più numerosi e con maggiori esigenze e i reggenti proprio in istituti con pochi iscritti.