Home Politica scolastica Gli insegnanti bravi? C’erano, ma Renzi li ha lasciati a casa

Gli insegnanti bravi? C’erano, ma Renzi li ha lasciati a casa

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“Con il nuovo anno molti studenti si ritrovano con insegnanti diversi rispetto al precedente e senza garanzie sulla loro competenza nella materia da insegnare”.

A sostenerlo è Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, che così risponde a quello che definisce lo “stonato l’auspicio di ‘un anno di qualità’ di Matteo Renzi”. Secondo il leghista, infatti, la Legge 107/15 “ha escluso dall’assunzione la maggior parte dei precari più preparati ed esperti”.

Questa è la teoria dell’ex senatore del Carroccio: “il problema – spiega Pittoni – si poteva evitare pescando non solo dalle graduatorie ad esaurimento, ma anche da quelle di istituto, cancellando così la discriminazione oggi esistente tra diversi tipi di precariato”.

 

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Perché, sottolinea il responsabile dell’Istruzione della Lega Nord, “se ‘Buona scuola’ non voleva essere solo uno slogan da campagna elettorale, doveva consentire il reclutamento dei docenti più formati e con maggiore esperienza, al di là dalla graduatoria di appartenenza”.

“Renzi, invece, ha preferito prendere gli insegnanti da un’unica lista, escludendo quelli bravi e preparati presenti nelle altre. A questo punto, però, si eviti almeno di parlare di qualità”, conclude Pittoni.

 

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