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Appello a tutte le organizzazioni sindacali

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Basta col vincolo quinquennale sul sostegno! Soprattutto per chi lo ha già assolto per almeno una volta nella propria carriera. Non si può penalizzare così tanto chi per errore transita sul sostegno per una seconda volta

E’ facile cadere nella trappola, il contratto integrativo nazionale sulla mobilità è davvero subdolo. Perchè non si scrive in chiare lettere che il vincolo si rinnova comunque?

Anche il sistema informatico è ingannevole. Il modello di domanda ti chiede qual è la 1° e la 2° scelta tra posto comune e sostegno. Secondo logica ti viene da pensare che prima cercheranno di soddisfare la tua 1° scelta (cercandola in tutte le preferenze espresse dal candidato) per passare poi alla seconda scelta. ma come ben sapete non è così! anche voi siete complici di questo inganno.

Avete rovinato la vita e la carriera professionale a centinaia di docenti, compresa la mia! avete tolto loro la serenità, con gravi ripercussioni anche sulle loro famiglie.

Nessun’altra classe di concorso è soggetta a vincoli così restrittivi ed ingannevoli: si può transitare da una classe all’altra senza limite alcuno (dopo avere naturalmente assolto quello triennale, che resta comunque un vincolo una tantum e non si rinnova). Questa “trappola” e discriminante , lesiva, frustrante e deleteria per la carriera scolastica e professionale dell’insegnante di turno, irretito in questo subdolo meccanismo.

Non si comprende bene l’utilità di tale vincolo (rinnovabile). qualcuno dice : “per garantire all’alunno disabile la massima continuità didattica”. sappiamo benissimo che non è così. E comunque, come può un docente, caduto nella “trappola”, svolgere serenamente il proprio lavoro? quali potranno essere gli effetti sull’alunno disabile?

Pertanto, mi appello a tutti i sindacati. (confederati e non) e alle organizzazioni per i disabili, affinchè, nella prossima contrattazione, si metta fine a tale scempio. Siamo ormai nel terzo millennio e una società che voglia definirsi civile, deve favorire il libero scambio, non solo delle merci, ma anche delle professioni e delle professionalità a tutti i livelli, senza vincolo alcuno.