E’ ritornata nella sua classe, alla Scuola Media di Trentola Ducenta (Caserta), la ragazzina malata di Aids, ma alcune madri hanno ascoltato il pediatra e il dirigente scolastico che hanno rassicurato sui controlli: alla fine molte sono rimaste perplesse.
“Abbiamo avuto rassicurazioni sulla trasmissione della malattia – dice una madre – ma ciò non toglie che può capitare, anche se è raro, che la piccola si ferisca e il suo sangue infetti qualche altro studente”.
Qualcun’altra si spinge a dire di voler ritirare la figlia da scuola, collegando la vicenda della piccola con i disagi relativi al sovraffollamento e ai servizi igienici. “La ministra venga qui per vedere in quali condizioni sono i ragazzi; i bagni sono sporchi, le aule piccole, e ora questa ulteriore preoccupazione”.
Un’altra madre rappresentante di classe, Immacolata Scotto, dice “che ogni genitore dovrà prendere precauzioni e spiegare ai propri figli come comportarsi, ma la scuola è in grado di gestire questa situazione”. “Questa bimba ha sofferto tanto ed è giusto che venga accolta da tutti noi” afferma la madre di uno studente.
“La bimba è entrata – spiega il dirigente scolastico Michele Di Martino – ed è in classe con un’insegnante di sostegno. Ora dobbiamo lasciarla in pace e metterci alle spalle questa vicenda piena di equivoci e interpretazioni errate”.
La bimba poi avrà un insegnante di sostegno che la seguirà. I genitori l’hanno accompagnata in auto, quindi, dopo aver sbrigato le formalità relative all’iscrizione, hanno lasciato l’istituto. Il dirigente scolastico, turbato dalle “tante polemiche” e dai “tanti equivoci” di questi giorni, ha affermato che “la nostra è una scuola aperta, solidale e inclusiva. Non ho mai voluto escludere nessuno, abbiamo 40 bimbi disabili qui, e tutti sono perfettamente assistiti. La piccola avrà tutto il sostegno di cui ha bisogno”.
Il sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, in merito alla vicenda ha voluto lanciare una critica al ministro Stefania Giannini. “Il preside della scuola è un professionista capace e aperto. Il problema è che lui non sapeva della malattia della piccola fino a quando la notizia non è comparsa qualche giorno fa sull’Avvenire. Se non ha voluto iscriverla era solo per ragioni tecniche, ovvero di sovraffollamento dell’istituto. E’ stato il ministro, con le sue parole, ad alzare un polverone facendo passare Trentola per una comunità chiusa e ignorante. E questo è inaccettabile”.