In arrivo via e-mail la proposta di assunzione per 55mila docenti precari, che riceveranno così dal Miur la proposta di assunzione della Fase C del piano straordinario di stabilizzazioni previsto dalla riforma. Ma sarà un algoritmo del Miur a decidere la disciplina e la provincia per le assunzione.
«E’ un modo di procedere, top-secret, non accettabile per dei lavoratori che stanno per essere ammessi nei ruoli dello Stato, e per conoscere le modalità di scelta adottate dal sistema telematico é inevitabile produrre istanza di accesso agli atti», tuona Anief che punta il dito sull’algoritmo ministeriale: «i cui criteri di impostazione continuano a rimanere top secret», «una procedura complessa, che avrebbe necessitato di massima trasparenza». Invece, «le scelte della disciplina d’insegnamento e della provincia dove i docenti verranno collocati, derivanti dell’incrocio tra le graduatorie formulate e dei posti vacanti su cui assumere, avverrà nel massimo riserbo. Come se si trattasse di dati sensibili».
Fra l’altro anche le modalità sono farraginose: tutti i docenti individuati avranno appena 10 giorni per accettare e in caso di rifiuto verranno cancellati da tutte le graduatorie pre-ruolo e dovranno cominciare a fare le supplenze o i concorsi come semplici laureati.
Anief ritiene, infatti, che «le assegnazione dei posti possano essere viziate, a danno dei docenti individuati, dal modello organizzativo prescelto dal Miur per far attuare le assunzioni anche su discipline non richieste come prioritarie dagli istituti, in particolare nel secondo ciclo d’istruzione».
Secondo il sindacato il punto dolente sta nel fatto che le sette aree disciplinari indicate dalle scuole non coprono le oltre 150 discipline d’insegnamento, «creando inevitabili discrepanze tra richieste e assegnazioni», e «c’é il fondato rischio, infatti, che dei docenti di musica si ritroveranno ad insegnare arte o scienze. O viceversa. Con evidenti danni a neo-assunti, alunni e scuole».