Secondo quanto riporta l’AdnKronos, un ragazzino causò la perdita dell’occhio del suo compagno per avergli lanciato una gomma. La scuola, denunciata dai genitori, fu condannata a risarcire l’alunno. Subito dopo però la stessa scuola ha inteso rifarsi del danno economico subito sulla maestra presente nell’ora di lezione in cui accadde tutto.
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La storia del 2001, è avvenuta ad Amelia, in provincia di Terni, che adesso è approdata al vaglio della Corte dei Conti che ha citato a giudizio la professoressa per “colpa grave consistita nel non aver controllato bene quello che succedeva in aula”.
Il giudice civile ha anche “stigmatizzato” quella che ha chiamato “anarchia”, che si respirava in aula. In udienza, l’avvocato della professoressa ha spiegato che la donna non era neanche stata coinvolta nel giudizio civile e che non era quindi neanche a conoscenza dello sviluppo della questione. Adesso rischia di dover risarcire la scuola con 21mila euro per non avere evitato che accadesse quell’incidente.