La diocesi di Novara promuoverà iniziative di alternanza scuola-lavoro: «E’ come se la nuova legge ci avesse interpellato – racconta don Alberto Agnesina, direttore dell’ufficio scuola della diocesi a La Stampa-. L’alternanza non si rivolge infatti solo alle aziende, ma anche al terzo settore. Le nuove generazioni sono un patrimonio per il mondo ecclesiale e noi possiamo contribuire a formarle anche con queste attività».
I ragazzi potranno quindi diventare animatori dei Grest, i centri estivi parrocchiali. Cureranno musei e archivi storici della diocesi e collaboreranno con la Caritas nelle sue opere quotidiane di solidarietà. Le ore di lavoro saranno riconosciute da ciascun istituto scolastico per completare lo stage obbligatorio prima della maturità.
L’iniziativa è sostenuta dall’ufficio scolastico territoriale mentre l’ufficio pastorale per la scuola di Novara invierà una copia del protocollo firmato ieri a tutti gli istituti del territorio, che si estende anche nel Vco e in Valsesia. I dirigenti potranno così valutare le proposte e discuterne con gli stessi alunni.
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«Sono un insegnante del liceo Antonelli – spiega don Alberto a La Stampa-. Sui 140 giovani che seguo, una quarantina vuole aderire alle iniziative». Che sono un’occasione di orientamento. «Spesso chi si iscrive all’università cambia indirizzo dopo poco tempo – analizza il vescovo Franco Giulio Brambilla -. Il percorso di alternanza può aiutare a prendere la decisione giusta e a non prorogare all’infinito l’adolescenza. Ci sono settori, come quello culturale-turistico, che offrono molte possibilità di lavoro e di formazione per i nostri giovani»