“Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò…….”
Ti scriverò caro Presidente del Consiglio, urlando sempre più forte per farti sentire la nostra rabbia, la nostra frustrazione, il senso di impotenza che ci pervade.
Noi non siamo “NOI”, non abbiamo un nome, noi sono tutte quelle persone che dovrebbero, anzi dovranno fare (o rifare) un concorso, per poter aspirare ad un posto di lavoro.
Ma perché questo concorso quando gli abilitati ci sono già e sono tanti? O che noi tutti ignoriamo il significato di abilitazione? Perché vede, Matteo Renzi, NOI riteniamo, anzi sappiamo di essere in possesso di abilitazione.
Perché questa protervia nella volontà politica del Partito Democratico?
E badi, non stiamo puntando il dito contro un partito politico.
Parliamo semplicemente di un’incomprensibile disparità di trattamento tra docenti, tra persone che, per lunghi anni, si sono spese nella scuola e per la scuola con passione e dedizione.
Troviamo assurdo che lei, Signor Presidente Del Consiglio, stia ben saldo sulla sua poltrona, sulla quale si è accomodato senza aver previamente sostenuto e superato alcun “Concorso”, mentre gente come noi, gente abilitata, che sia tramite concorso o diploma abilitante o altro qualsivoglia corso fatto che ci ha reso un’abilitazione all’insegnamento, attende non si sa quale grazia.
Questo concorso è una truffa e noi docenti chiediamo che ci sia evitata la mortificazione di non veder riconosciute le nostre professionalità e di dover partecipare a questa farsa.
Chiediamo l’aiuto e il sostegno di tutti, specialmente dei sindacati, al fine di riaprire le GaE agli abilitati inseriti in graduatoria di istituto, evitando così un’ingiustizia enorme ed inaccettabile!