A poco meno di 100 giorni dagli esami di stato i ragazzi si confessano a un giornalista del La Stampa: “del voto non m’interessa nulla, però ci tengo a coronare il mio percorso con un risultato soddisfacente. Per me”
La scuola “mi ha dato tantissimo: cultura, amici e l’opportunità di fare esperienze e progetti. La scuola è stato il luogo della mia formazione, dove sono nate passioni e interessi, la palestra in cui mi sono allenata nel rapporto con gli altri. Uno spazio in cui fai parte della società, ma in modo protetto”
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“Confrontandomi con altri coetanei ci siamo resi conto che in questo ultimo anno ci stiamo molto stretti: ci sentiamo adulti, ma gli adulti veri ci sottovalutano sempre. Le nostre opinioni sono poco ascoltate e poco considerate: il non avere esperienza pare tolga tutta l’autorevolezza alle nostre idee. I professori dovrebbero cogliere questo nostro potenziale: troppe volte invece sono completamente sordi”.
La domanda per gli esami “qual è un argomento che ha significato qualcosa per te? Cosa ti ha stimolato e fatto riflettere, sia come studentessa che come persona?”