Dal Ministero è in arrivo la circolare sul premio per il merito e sui comitati di valutazione e i sindacati sono già pronti a scatenare una nuova ondata di proteste.
Questa volta si parla persino di uno sciopero che potrebbe essere annunciato a fine aprile in occasione della assemblea nazionale delle RSU organizzata dai sindacati del comparto.
Il nodo è legale e politico al tempo stesso: i sindacati, infatti, rivendicano il ruolo della contrattazione nazionale e di istituto in materia di assegnazione del bonus.
“Si tratta di salario accessorio – sostengono i sindacati – e la legge è chiara: l’accessorio è soggetto a contrattazione”.
Da parte ministeriale si ostenta sicurezza e si fa osservare che la legge 107 chiarisce le modalità di attribuzione del “premio” e quindi eventuali norme contrattuali perdono ogni valore.
Stando però a quanto sostengono gli stessi sindacati in molte scuole i dirigenti scolastici stanno affrontando la questione con molta cautela confrontandosi sia con gli organi collegiali sia con le RSU di istituto.
Il dato, d’altronde, è perfettamente congruente con quanto stiamo scrivendo da molto tempo: le modalità di distribuzione del fondo per il merito potrebbero cambiare da scuola a scuola in relazione alla appartenenza, o meno, del dirigente scolastico ad un sindacato del comparto.
E’ molto probabile, infatti, che i dirigenti iscritti ai sindacati confederali o allo Snals non avranno difficoltà a comportarsi secondo le indicazioni sindacali anche se per la verità permane il dubbio sul ruolo che potranno svolgere gli “esperti” esterni designati dagli Uffici scolastici regionali: “richiameranno” i dirigenti al rispetto delle norme e della circolare ministeriale o si limiteranno a prendere atto delle decisioni prese dalla scuola?
Al di là di tutto, comunque, i sindacati non sono affatto soddisfatti di come sta procedendo la vicenda a stanno già parlando di un possibile sciopero per il mese di maggio.