Nel mio lungo peregrinare pre-ruolo, ho incrociato sovente classi difficili, frutto di un particolare background culturale. Ho sempre anteposto l’educazione all’insegnamento della materia; ho sempre cercato di trasmettere ed infondere concetti quali rispetto delle regole e del prossimo. Ho spesso spiegato che quando si va in un determinato luogo o si partecipa ad una competizione, concorso o attività bisogna sempre attenersi al “regolamento”. Se non ci piacciono le regole non è detto che dobbiamo parteciparvi nè tantomeno parteciparvi con l’intento, poi, di sovvertire e modificare quelle regole a discapito di chi quelle le aveva accettate, partecipando, o rigettate, non partecipando.
E poi, molti di fase C altro che ribellarsi alle regole: devono solo ringraziare questo piano di assunzioni; già, perchè molti (chiaramente, non tutti) avevano pochissima esperienza scolastica ed occupavano, con punteggio basso, i bassifondi delle graduatorie ad esaurimento. Ed ora sono di ruolo! Come ci si può lamentare? Accettate serenamente le regole e “proteggete” i vostri colleghi precari. Personalmente, proverei un forte magone nell’alzarmi la mattina per andare a scuola, sapendo che ho sottratto lavoro ad un collega per una scelta che poi ho rinnegato.