Il bonus da attribuire ai docenti non può confondersi con la valutazione ai docenti: la UilScuola torna all’origine al premio in denaro ai prof che ha natura di salario accessorio e quindi soggetto a contrattazione, non di valutazione per elargire denaro.
Concepire in questo modo la valutazione dei docenti significa non riconoscere loro le molteplici e diverse professionalità, svilite da trattamenti economici troppo bassi, che si intende nascondere sotto goffi tentativi di valorizzazione del merito.
Solo una adeguata sede pattizia può intervenire in maniera equilibrata sulla materia, specifica la UilScuola.
L’identificazione nominativa dei componenti del comitato di valutazione, non fornisce alcun elemento di sistema, la rilevazione parte in modo asimmetrico rispetto a finalità ed obiettivi che dovranno essere riallineati dal comitato tecnico nazionale.
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A che serve, si chiede la UilScuola, ai fini della rilevazione conoscere i nomi dei componenti invece che la loro professionalità? Anzianità di servizio, titolarità, esperienza pregressa, formazione specifica e quant’altro. A cosa rileva il tipo di comunicazione usata per le motivazioni di attribuzione del bonus? Il monitoraggio non deve aumentare la già lunga pletora delle complicazioni burocratiche né confondere ancor più le idee.
Le modifiche alla tempistica già definita per la elaborazione delle procedure di autovalutazione, il RAV, ed i suoi aggiornamenti, i piani di miglioramento, il bilancio sociale hanno l’effetto di far coincidere impropriamente il bonus con la valutazione delle persone.
Il bonus e la chiamata diretta dagli ambiti sono effetti tra i più nefasti della legge 107 che vanno cambiati.