Le prove Invalsi entrano nel vivo – tra poche ore il test verrà proposto alle superiori –, ma già si parla di novità per il prossimo anno.
A fornirle è Roberto Ricci, responsabile delle prove standard nazionali, che ha risposto in questo modo ai quesiti posti da Skuola.net.
Prima, il rappresentante dell’Istituto nazionale, ha voluto però rassicurare gli allievi coninvolti nei test in programma il 12 maggio: si partirà con il test Invalsi di italiano, poi una piccola pausa e si passerà a quelli di matematica. “Per prepararsi non serve fare niente di specifico – tranquillizza Ricci – La prova è meno difficile di quello che gli studenti possono immaginare. Serve ragionare, leggere molto attentamente e poi un buon impegno“.
Per quanto riguarda il futuro, invece, ci sono meno certezze. Perché, ha spiegato, “il ministro Giannini ha dato incarico all’Invalsi di studiare dei modelli alternativi di prova da proporre agli studenti dell’ultimo anno. Questo non significa che i test arriveranno per forza alla maturità: i modelli sono diversi ed è il ministro che dovrà scegliere quale attuare”.
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Il responsabile della struttura nazionale, ha confermato che tra le possibilità al vaglio vi è anche quella “di sostituire i test con la terza prova o di svolgerla fuori dall’esame, in periodi diversi, o comunque legarla all’esame”.
Ci sono anche programmi a lunga scadenza. “Nel giro di un paio d’anni – ha detto Ricci – la prova si farà al pc. Per quanto riguarda la prova Invalsi di inglese, è tutto in fase di lavorazione, bisogna solo decidere a quali classi somministrarle”.
Si tratterebbe comunque di un test che andrebbe ad affiancare quello di matematica e Italiano. Novità in arrivo anche per la terza media: per i ragazzi 14enni, o giù di lì, la “prova Invalsi si sta decidendo se lasciarla dov’è, farla fuori dall’esame ma comunque legata a questo o se separarla dal voto d’esame lasciandola comunque dove si trova ora”.
Intanto, va ricordato che anche quest’anno i sindacati di base hanno preparato uno sciopero in coincidenza delle prove alle superiori: pure diversi studenti hanno promesso che boicotteranno le prove standard predisposte dall’Invalsi
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