Interpellata sulla possibilità di accorciare le vacanze scolastiche, la ministra Stefania Giannini, ai microfoni di Radio24, ha detto: «L’orario scolastico non è messo lì a caso. C’è un certo numero di ore che vanno rispettate».
«Ci sono paesi che le vacanze le dosano diversamente, come la Francia ad esempio. L’Italia ha privilegiato sempre le vacanze estive anche per un fattore climatico. È comunque una questione che va affrontata con serietà, un capitolo che si può discutere»
La ministra ha poi osservato tuttavia che l’esigenza che ha spinto la petizione lanciata qualche giorno fa in Emilia Romagna, quella cioè di tenere aperte le scuole per l’intero mese di giugno, era di tipo diverso, un’esigenza alla quale può dare risposta – ha precisato – il progetto «Scuola al centro» varato dal Miur. «Le scuole – ha poi concluso – in virtù dell’autonomia scolastica hanno una loro possibilità di gestire attività extracurricolari e di integrazione del calendario ordinario».
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200 giorni di lezione insomma, distribuite in modo diverso o un altri giorni da aggiungere, considerato che le ferie dei docenti coprono circa un mese?
In ogni caso si aprirebbe una voragine, considerato che gli insegnanti hanno l’obbligo della presenza solo per svolgere attività didattiche, e quindi per i 200 giorni previsti per legge (ministra era allora la democristiana Falcucci) mentre per qualsiasi altra attività deve essere il collegio a votarla prima che inizia il nuovo anno.