Le pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici in vigore al primo gennaio di quest’anno sono 2.841.815 per un importo complessivo annuo di 66.309 milioni di euro e un importo medio mensile pari a 1.795 euro.
Lo rende noto l’Inps, precisando che, rispetto all’anno precedente, si registra un incremento dello 0,8% nel numero delle pensioni (erano 2.818.300) e degli importi annui in pagamento ad inizio anno, cresciuti del 2,1% rispetto ai 64.955 milioni del 2015.
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La distribuzione delle pensioni degli ex dipendenti pubblici per categoria e classi di importo mensile mette in evidenza che circa
il 18,2% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro,
il 51,3% tra 1.000 e 1.999,99 euro
e il 22,8% di importo tra 2.000 e 2.999,99;
infine, il 7,8% ha un importo dai 3.000 euro mensili lordi in su.
L’Inps aggiunge che la classe modale del totale dei trattamenti è quella compresa tra 1.250 ed 1.499,99 euro, con il 13,9% di essi. Guardando all’area geografica, circa il 38,8% della spesa pensionistica complessiva della Gestione Dipendenti Pubblici viene erogata nell’Italia settentrionale, contro il 36,3% dell’Italia meridionale ed isole ed il 24,8% dell’Italia centrale; solo lo 0,1% delle pensioni è erogata all’estero. Il 58,6% del totale dei trattamenti pensionistici, conclude l’Inps, è erogato alle femmine, contro il 41,4% erogato ai maschi.