La scuola è un’azienda e il DS un amministratore delegato? Se così fosse allora sarebbe la fine della scuola pubblica e l’eutanasia del diritto allo studio per tutti gli studenti, a prescindere dall’appartenenza di classe. Sentire alcune affermazioni choc fatte dall’Amministratore delegato di Enel davanti alla platea della Luiss , deve fare riflettere tutti noi, e deve far comprendere dove sta andando la nostra società e il mondo del lavoro. Ma cosa avrebbe affermato di così grave il Dott. Francesco Starace, amministratore delegato di Enel? Avrebbe detto come riportato dalla rivista Fanpage : ” Bisogna ispirare paura nei nostri dipendenti” e poi ancora: “ Individuare chi è contrario al cambiamento, portarlo al malessere e distruggerlo”.
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Frasi come queste sono di linguaggio comune tra i manager e non fanno certamente gridare allo scandalo. Ma c’è chi teme, a torto o a ragione, che gli stessi metodi aziendali, attraverso le maglie della Buona Scuola, saranno attuati all’interno delle nostre scuole, con un Preside Kapò pronto ad ispirare paura e individuare i contrastivi e gli immeritevoli. Ecco che diventano allarmanti certi comportamenti, anche se isolati e circoscritti, di alcuni dirigenti scolastici che disinformano e si attribuiscono poteri che non possiedono.
È il caso di una dirigente scolastica, poco incline al rispetto degli altri e del diritto del lavoro, che chiama nell’Ufficio di presidenza due docenti per comunicazioni sugli organici. La Ds comunica alle docenti la decisone di assegnare loro 2 cattedre orario esterne con completamento in comune diverso e pure al serale di altra tipologia di scuola. Le docenti chiedono alla dirigente di vedere l’organico per capire come mai è stata presa questa decisione. La risposta della dirigente è veramente agghiacciante: “Con la legge sulla Buona Scuola, siamo noi dirigenti scolastici a decidere l’assegnazione delle cattedre e delle classi, voi vi dovete adeguare e non potete fare altro che accettare questa mia disposizione, sono io che scelgo chi va in organico di potenziamento e chi in cattedra orario esterna”. Verrebbe da pensare che la Ds in questione abbia seguito un corso accelerato tenuto dall’Amministratore delegato di Enel, e che quindi sia stata assalita dalla sindrome di onnipotenza e dal desiderio di epurazione. Ma come stanno nella realtà le cose per le due docenti a rischio epurazione?
Riportiamo la Ds con i piedi per terra e diciamo che le due docenti hanno tutto il diritto a restare interamente nella loro scuola di titolarità. Infatti in tale scuola sono state assegnati dei posti di potenziamento nelle classi di concorso delle due docenti, in modo da evitare per costoro l’uscita e il completamento in altra scuola. In buona sostanza il posto di potenziamento, piaccia o non piaccia alla DS, serve per riassorbire soprannumeri ma anche per evitare che un titolare debba completare in altra istituzione scolastica.
Quindi se c’è un posto di potenziamento e l’ultimo in graduatoria d’Istituto dovrebbe finire su cattedra orario esterna, questo viene riassorbito automaticamente sul posto di potenziamento tutto interno e la cattedra orario esterna verrà data alla mobilità. Speriamo che la DS abbia dato un’informazione sbagliata per ignoranza e non per incutere paura, facendo credere di avere più poteri di quelli che la legge 107/2015 già conferisce. Invece altra questione è l’assegnazione dei docenti alle classi e anche ai posti interni sia di organico di diritto che di potenziamento. In tal caso è il DS a decidere, con la sola limitazione dei criteri del Consiglio d’istituto e dei quadri orari, cosa attribuire e a chi.