Per il Partito Democratico, la Relazione 2016 sul costo del lavoro pubblico, con focus sulla Scuola, contiene dati confortanti ed in controtendenza.
“Accogliamo con soddisfazione, ma non certo con sorpresa, il riconoscimento della Corte dei Conti dell’indiscutibile inversione di tendenza realizzata dal governo Renzi nel settore dell’istruzione, dopo sei anni di tagli lineari che hanno impoverito in modo profondo la nostra scuola”, hanno scritto i deputati Dem Simona Malpezzi, Maria Coscia, Anna Ascani, Mara Carocci, Umberto D’Ottavio e Maria Grazia Rocchi, componenti della Commissione Cultura della Camera.
“È evidente che il costante tentativo di delegittimare il lavoro svolto dall’esecutivo trovi una risposta accurata e imparziale nella relazione in cui i giudici contabili sottolineano come estremamente positiva l’immissione in ruolo di 47 mila nuovi docenti in relazione alla creazione dell’organico dell’autonomia. Rispetto ai tagli del passato – spiegano i deputati – il governo ha deciso di investire non solo sul personale ma anche sui laboratori, sull’alternanza scuola lavoro, sulla formazione in servizio, sul merito, sull’innovazione digitale”.
“A tutti quelli che ancora oggi, senza pudore, rimpiangono i tagli del governo Berlusconi, ricordiamo solo alcune cifre: 3,3 miliardi per la Buona Scuola, 1,1 miliardo in didattica e servizi e più di 4 miliardi per numerosi interventi a sostegno dell’edilizia scolastica, questi sono i fatti”, concludono i deputati democratici.
Ora, su investimenti per l’edilizia e assunzioni, l’operato del Governo è innegabile. Su altri aspetti, ad iniziare dal precariato, tutt’altro che vinto, ma anche sul fermo stipendiale e sulla gestione (poco) democratica delle norme imposte con la Legge 107/2015, si poteva fare molto ma molto meglio.
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