Sono convinta che bisogna aumentare gli stipendi degli insegnanti, ma dei passi in avanti sono stati fatti: basti pensare alla card da 500 euro e al merito.
Così ha risposto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, commentando dai microfoni di Radio 24 l’annuncio del presidente del Consiglio Matteo Renzi, di qualche giorno fa, rispetto alla necessità di aumentare gli stipendi della pubblica amministrazione.
“Se la base stipendiale” per il pubblico impiego “sarà aumentata – mi pare che i margini ci siano – sarò la prima che farà la battaglia” per aumentare gli stipendi dei docenti, ha spiegato il responsabile del Miur.
Per il ministro “Certamente” anche gli stipendi degli insegnanti “vanno aumentati”, ma “tutto il pubblico impiego è affetto da una staticità degli stipendi che ha penalizzato il comparto in generale. La scuola non ne è esente, come non ne sono esenti l’università e il mondo della ricerca. E’ importantissima questa apertura che sta facendo Renzi”.
Tuttavia, nella scuola non si parte da zero. Perché, a detta del ministro dell’Istruzione, con l’approvazione della Legge 107/15, sul fronte stipendiale si sono fatti dei piccoli passi in avanti: “i docenti hanno una card strutturale di 500 euro l’anno per l’autoformazione e poi è stata stanziata una quota di oltre 200 milioni per la premialità dei docenti, che i comitati di valutazione delle scuole stanno cominciando ad assegnare sulla base di criteri di merito e riconoscimento. E’ un piccolo passo nella direzione giusta”.
Un passo che, tuttavia, sinora è stato considerato non certo soddisfacente dai sindacati. Che ricordano, ormai ciclicamente, come gli stipendi del personale della scuola, fermi dal 2009, siano in media i più passi del pubblico impiego.
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