Nella giornata di ieri si sono svolti i test per veterinaria, mentre martedì 6 settembre è stata la volta dei testi di ammissione per la facoltà di Medicina, per l’anno accademico 2016-2017.
A sostenerlo sono stati ben 62.695, i posti disponibili sono 10.132 (9.224 per medicina e 908 per odontoiatria). Le graduatorie con i risultati saranno pubblicate il 4 ottobre.
Ma proprio quando gli aspiranti studenti di Medicina e Chirurgia si recavano a sostenere il test, a Roma sono stati numerosi i sit-in di protesta contro il numero chiuso organizzati dalle principali organizzazioni studentesche. Alla Sapienza, dove i candidati erano 5.457 e i posti disponibili 864 per medicina e 68 per odontoiatria, i ragazzi di Link coordinamento universitario hanno espresso la loro contrarietà al sistema di ammissione presso uno dei corsi di laurea più gettonati.
Altre manifestazioni davanti gli ospedali della capitale, dove erano stati affissi striscioni con scritto “CHIUSO – il numero chiuso chiude gli ospedali”. Lo slogan vuole sottolineare come la corposa scrematura che viene fatta attraverso i test d’ingresso abbia ripercussioni negative sul sistema sanitario pubblico: “Da anni chiediamo un ripensamento delle modalità di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia che si stanno rivelando non solo inefficaci ma anche dannose. L’Ordine dei medici stesso comincia a mettere in discussione questa programmazione” spiega una giovane.
Le proteste non risparmiano nemmeno la sede del Miur a Trastevere, dove gli studenti dell’Udu e la Rete degli studenti medi fanno sentire la loro voce.
La coordinatrice nazionale dell’Udu rende nota la volontà di ribadire il dissenso verso qualsiasi forma di numero chiuso: “Abbiamo denunciato che quella che avviene con il test è una selezione all’ingresso che di fatto si basa su elementi aleatori e su cui incidono fortemente una serie di fattori che nulla hanno a che vedere con la capacità e la volontà del candidato di affrontare un determinato corso di studi”.
Forse, più che concentrare le proprie energie in una battaglia contro il numero chiuso, ci si dovrebbe concentrare proprio su questo punto: molto spesso i test di ammissione prevedono quesiti che hanno ben poco a che fare con le conoscenze inerenti alle discipline previste dal piano di studi del corso di Medicina.