Si è svolta a Catania, presso il Circolo Didattico “Pizzigoni”, per la GIORNATA NAZIONALE delle RSU e dei Delegati, promossa dalla Cisl Scuola, l’assemblea provinciale delle RSU e Delegati. Nonostante le condizioni meteo avverse la partecipazione è stata alta. Gli interventi numerosi, puntuali e precisi. Sono state trattate tutte le problematiche che attanagliano la Scuola e che affliggono docenti e ATA.
Il segretario generale Cisl Scuola Pippo Denaro ha espresso fortissima preoccupazione per un inizio di anno scolastico all’insegna della incertezza e del caos.
Assegnazioni provvisorie ancora da completare nonostante gli sforzi dell’ex provveditorato; personale ATA insufficiente per coprire il tempo scuola e garantire la sicurezza; gli amministrativi sempre più oberati di lavoro; docenti di sostegno da nominare con personale anche non specializzato e comunque insufficiente per garantire tutte le ore destinate agli alunni diversamente abili; precari penalizzati dalla 107 il cui rischio concreto è di non vedersi rinnovare l’incarico annuale.
Pur considerando le pesanti incombenze che gravano sui dirigenti scolastici e sul loro ruolo oggi così irto di responsabilità, è emerso il timore, non infondato, di scelte operate in solitudine a discapito di una collegialità rivendicata da sempre come valore aggiunto.
Il segretario Pippo Denaro ha accusato il governo di aver effettuato scelte insensate che costituiscono vere e proprie minacce per la scuola pubblica e offese pesanti per il personale. “I carichi di lavoro, la femminilizzazione della categoria, lo stress da lavoro correlato impongono anche una riflessione sull’età pensionabile: la legge Fornero ha inferto un duro colpo a tutti i lavoratori, il confronto in corso sulla questione deve allargarsi anche al personale del pubblico impiego e soprattutto della scuola senza alcuna penalizzazione”
Il rinnovo contrattuale deve essere fatto subito. Esso deve recuperare il potere d’acquisto degli stipendi del personale della scuola (fermi dal 2009 con una perdita di 200 medie), con ricadute negative sull’importo della pensione e della buonuscita.