Oltre la metà dei 6 milioni di migranti in età scolare in tutto il mondo non va a scuola. La denuncia arriva dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) secondo cui il problema, se non risolto, potrebbe provocare ulteriori conflitti.
In dettaglio, l’Unhcr rende noto che sono 3,7 milioni i bambini che non ricevono alcuna istruzione primaria o secondaria nei Paesi in via di sviluppo: tra questi, 900mila vivono in Siria.
Solo un rifugiato su cento, si legge ancora nel rapporto dell’agenzia dell’Onu, diffuso alla vigilia del vertice al Palazzo di Vetro sui migranti, riesce ad entrare all’università, contro l’uno su tre della popolazione giovanile ‘normale’. “Troppo spesso – denuncia l’Alto commissario Filippo Grandi – l’educazione per i bambini rifugiati viene considerata un lusso, un optional extra non essenziale dopo il cibo, l’acqua, un posto dove stare e le cure mediche”.
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Ancora, la mancanza di un’istruzione di base “può essere enormemente dannosa, non solo per gli individui, ma anche per le loro famiglie e per le società, perpetuando cicli di conflitto e ulteriori movimenti di massa di persone”, sottolinea Grandi, che invita i Paesi donatori a farsi carico di questo problema.