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Formazione del personale, arrivano le prime indicazioni per il 2016/2017

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In attesa della presentazione del “Piano Nazionale per la Formazione” (che il Miur dà per imminente), il Ministero anticipa i contenuti più significativi del documento, in modo da consentire alle scuole di iniziare a pianificare gli aspetti organizzativi e gestionali delle attività di formazione del personale scolastico.

Le scuole infatti saranno coinvolte direttamente nelle attività formative, così come voluto dalla legge 107/2015, secondo la quale la formazione in servizio del personale docente è “obbligatoria, permanente e strutturale”.

Le azioni formative per gli insegnanti di ogni istituto sono inserite nel Piano Triennale dell’Offerta formativa, in coerenza con le scelte del Collegio Docenti che lo elabora sulla base degli indirizzi del dirigente scolastico.

L’obbligatorietà – spiega il Miur – non si traduce, quindi, automaticamente in un numero di ore da svolgere ogni anno, ma nel rispetto del contenuto del piano.

Tale piano può prevedere percorsi, anche su temi differenziati e trasversali, rivolti a tutti i docenti della stessa scuola, a dipartimenti disciplinari, a gruppi di docenti di scuole in rete, a docenti che partecipano a ricerche innovative con università o enti, a singoli docenti che seguono attività per aspetti specifici della propria disciplina.

Fondamentale è il ruolo delle reti di scuole. La rete costituisce infatti la realtà scolastica nella quale viene progettata e organizzata la formazione dei docenti e del personale tenendo conto delle esigenze delle singole scuole.

La progettazione delle azioni formative a livello di ambito territoriale potrà assumere diverse forme e prevedere ulteriori articolazioni organizzative, a partire dalle reti di scopo, per particolari iniziative rispondenti a specifiche tematiche o rivolte a categorie di destinatari (neo-assunti, ATA, dirigenti, figure intermedie, docenti di diversi seuori disciplinari. ecc.). Nell’ambito della progettazione di ambito è comunque possibile assegnare fondi anche a singole scuole per rispondere a esigenze formative previste nel piano triennale e non realizzabili in altro modo.