L’insulto del solito Salvini nei confronti del presidente Ciampi, appena scomparso, dice la forma e qualità della lotta politica di oggi.
Non essendoci idee, rimane solo l’insulto.
Mi viene in mente una citazione di un autore caro a Miglio, primo ideologo della Lega: “il nemico è la personificazione del nostro proprio problema”. Parlo di Carl Schmitt.
Cioè, Salvini è problema di se stesso. L’augurio è che, prima o poi, se ne renda conto. Il coraggio della verità, anche verso se stessi.
Resta la questione più generale delle prospettive delle nostre istituzioni, vista questa mediocrità della politica, ridotta come è ridotta.
E la prima istituzione è la scuola, perché casa di tutti, nel rispetto delle leggi, ma aperta comunque a tutti, visto il tessuto sociale nel quale si trova ad operare, nel senso di accogliente, inclusiva, disponibile ad un pensiero positivo oltre i limiti delle stesse leggi, regolamenti, strutture burocratiche.
Perché la scuola è l’interfaccia della società, per quella che è, in tutta la sua complessità. Perché la scuola, in fondo, è il luogo istituzionale nel quale si incontrano le persone, non le maschere, non i ceti, o classi. Oltre dunque le mille differenze.
La scuola, cioè, come esperienza di relazione. E la cultura, attraverso le discipline, che sono finestre sul mondo, come disponibilità a tradurre come domanda di senso e significato questo nostro affacciarci sul mondo. Noi presidi e docenti come “maestri” e testimoni, i nostri ragazzi come sentinelle del mattino.
{loadposition eb-guida-dirigente}
{loadposition facebook}