Il testo dello schema di disegno di legge, che ora dovrà tornare al Consiglio dei Ministri, intende andare incontro alle aspettative non solo degli infermieri, degli ostetrici e dei tecnici di radiologia medica, ma anche di una vasta categoria di nuovi professionisti (per esempio, osteopata, fisioterapista, podologo) impegnati in settori quali l’assistenza, la prevenzione, la riabilitazione, per i quali sono già previsti corsi di laurea triennale e sono in progetto corsi biennali di "laurea magistrale" (la nuova denominazione della "laurea specialistica").
I principi sui quali si basa lo schema di disegno di legge sono: la formazione universitaria con esame di Stato abilitante all’esercizio della professione; l’iscrizione di tutti i professionisti agli ordini; l’individuazione delle nuove figure professionali con apposite intese in Conferenza Stato-Regioni recepite con Decreti del Presidente della Repubblica.
Attualmente sono 22 le professioni sanitarie non mediche.