L’A.Ge., Associazione italiana genitori, ha patrocinato, insieme col Ministero dell’Istruzione, il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università “La Sapienza” di Roma, il Servizio per la prevenzione al suicidio dello stesso ateneo e del FoNaGS, il Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola, la realizzazione di un cortometraggio dal titolo “Vorrei essere Belen”.
Il video – che sarà visibile sul sito dell’Age e del Miur dal 30 settembre, in concomitanza con l’inaugurazione dell’anno scolastico da parte del Capo dello Stato – è stato girato a Latina in una scuola superiore e il cast è formato da ragazzi.
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La trama prende spunto da tre vicende realmente accadute: quella di Andrea Spezzacatena, il “ragazzo dai pantaloni rosa” che si è tolto la vita nel 2012, quella di Carolina Picchio, quattordicenne morta anche lei suicida l’anno dopo perché non reggeva più alle beffe per un filmato che girava in rete, e infine quella di Gabriele Corazza, il quattordicenne protagonista dello stesso corto e autore, quando aveva 12 anni, di un video in cui spiega ai suoi coetanei come la discriminazione e le offese non lo avessero demolito.
Anche in un luogo sicuro come potrebbe essere la scuola, possono trovarsi degli ostacoli come il bullismo che si può vincere se si coinvolgono in primo luogo i genitori, oggi molto spesso a disagio nel parlare con i propri figli. “Il video vuole quindi offrire loro uno strumento di lavoro perché usa il gergo dei ragazzi, li avvicina e allo stesso tempo apre lo sguardo dei genitori su uno scenario tristemente attuale”: così i responsabili dell’Age