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Il Comune non ha soldi, i bimbi a scuola con la macchina del sindaco

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I dissesti finanziari dei comuni si riflettono sulla scuola, con riflessi negativi su mense e bus. Alcuni sindaci cercano di arrangiarsi. Con soluzioni sempre più originali.

La palma del più creativo, indubbiamente, spetta al primo cittadino di Zapponeta, piccolo comune in provincia di Foggia, che dal 2012 ha debiti a non finire (da tre-quattro anni l’amministrazione comunale non paga neanche alcune utenze pubbliche) e nessuna possibilità di permettersi lo scuolabus: il sindaco, Vincenzo D’Aloisio, allora ha deciso di trasformare la sua Fiat Panda nel mezzo di trasporto utile a far giungere gli alunni del suo paese a scuola.

L’appuntamento è attorno alle 8.00, al centro di Zapponeta, un paese di 3.400 residenti, in prevalenza famiglie braccianti. Che, quindi, si alzano all’alba e non possono portare i bimbi a scuola. Siccome sono solo quattro – uno frequenta la scuola media e tre la primaria -,il sindaco non ci ha pensato due volte: a raggiungere il Paese vicino, dove è collocata la scuola, ci pensa direttamente lui.

Racconta l’huffingtonpost che D’Aloisio ha 47 anni, è agronomo e agricoltore ed è sposato: è padre di due ragazze di 12 e di 15 anni che trovano “assolutamente normale” la decisione del papà di usare la sua Panda per andare a prendere alcuni alunni e portarli a scuola.

“Non capisco perché questa storia – dice il sindaco – stia facendo così tanto scalpore: questa è la normalità, questo è un piccolo paese, ci conosciamo tutti, cerchiamo di fare il possibile per risolvere le cose. Il pulmino è una goccia nel mare di problemi che abbiamo”.

E a chi gli chiede come mai in una situazione del genere abbia deciso di candidarsi sorride: “Perché sono un pazzo, siamo pazzi” risponde. Intorno a sé è riuscito ad aggregare dai Cinque Stelle a Forza Italia: “la nostra – spiega – è una amministrazione di salute pubblica”. Il vicesindaco ha 32 anni, il più giovane dei consiglieri ne ha 25.

Quella della Panda, in realtà, non è l’unica iniziativa del genere adottata dal neosindaco e dalla sua amministrazione: “Il 6 giugno siamo stati eletti e un paio di giorni dopo con mogli e fidanzate – racconta – ci siamo armati di secchi e di scope e abbiamo pulito tutto il Municipio”. Non è tutto: è facile incontrare il sindaco nelle strade di Zapponeta mentre, armato di cesoie, pota alberi e cespugli. E se non fa il giardiniere, allora insieme ad altri consiglieri di buona volontà prende i secchi e lava le piazze del paese. “E’ tutto normale – ripete – di cosa vi meravigliate?”.

Il sacrificio del sindaco, però, è diventato di pubblico dominio. Ne ha parlato mezza Italia. Anche la Regione Puglia. In soccorso del suo Paese, si sono mossi, il 2 ottobre, il presidente commissione regionale cultura e formazione, Alfonso Pisicchio, e il presidente del gruppo Popolari Napoleone Cera: hanno chiesto di impiegare i fondi inutilizzati del progetto ‘Diritti a scuola’, che quest’anno ha visto un calo delle scuole interessate (da 290 a 193), proprio in favore del Comune dissestato.

La proposta è stata rivolta al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: con l’utilizzazione dei fondi in favore del Comune foggiano, daremo, scrivono i due politici regionali, “una risposta concreta nella lotta alla dispersione scolastica e rispettato le finalità del progetto che prevede proprio l’attivazione di politiche in favore della scolarizzazione dei giovani pugliesi”.

 

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