A Catania lo slogan degli studenti, nel corso della manifestazione di ieri, è stato il seguente: «Saremo una generazione ingovernabile», mentre aperto è stato il dissenso nei confronti della riforma della buona scuola. «Si tratta di una riforma che in realtà costringe i professori a lasciare la loro terra. Per noi giovani invece c’è solo la prospettiva dello sfruttamento grazie all’alternanza scuola-lavoro». Una protesta insomma anche contro Confindustria, come viene spiegato dagli organizzatori: «È quella che insieme ad altre confederazioni si occupa principalmente, insieme al governo, dello scuola-lavoro. Un progetto di sfruttamento che vede licei e istituti tecnici presenti nelle loro progettualità di propinarci un lavoro gratuito sotto forma di stage di oltre 200 ore da accumulare per riuscire a passare l’anno scolastico».
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«Si tende a indirizzare tutto verso la privatizzazione e alla mercificazione del sapere», lamenta una partecipante del corteo, come riferisce La Sicilia. Tra i cori anche quelli intonati dagli studenti del movimento Liberi pensieri studenteschi, che hanno deciso di aprire il loro corteo con lo striscione, «ciuri ciuri ciuriddi tuttu l’annu ma stu governu cummina dannu».
Singolare tuttavia appare il fatto che gli studenti del Sud, e di Catania in particolare, protestino contro l’alternanza scuola-lavoro che è stata presentata come una possibilità per trovare subito occupazione, preparando gli studenti al mondo del lavoro.