La Buona Scuola è un pasticcio giuridico e organizzativo? Secondo Il Giornale lo è perché sarebbero ormai tanti i giudici che accolgono le richieste dei docenti trasferiti ingiustamente e anche tanti sono i dirigenti scolastici imbufaliti perché per effetto delle decisioni delle toghe il sistema delle cattedre rischia di andare in tilt, con continui cambi di nomine.
Secondo il quotidiano troppi giudici ormai hanno dato ragione agli insegnanti, perché «l’assegnazione di una sede distante oltre mille chilometri dal comune di residenza determinerebbe una totale modifica delle abitudini di vita, anche personali e familiari: in particolare la ricorrente è madre di tre ragazzi che necessitano della presenza quotidiana della figura materna».
Un giudizio di merito che accresce nei dirigenti scolastici i timori di un effetto domino.
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Con questo ritmo si porrebbe infatti un problema enorme nello scacchiere delle cattedre ad anno scolastico ormai avviato. Tanto che in Veneto, dopo le ultime sospensive, la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale ha detto basta. «Accetteremo i ricorsi solo fino alla prossima settimana, poi saranno accolti il prossimo anno: è impensabile cambiare di continuo». Con un messaggio chiaro alle toghe: «Se i tribunali decideranno diversamente si prenderanno loro la responsabilità nei confronti degli studenti».