Home Ordinamento scolastico Istituti paritari: cosa prevede la legge di stabilità

Istituti paritari: cosa prevede la legge di stabilità

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Cosa cambia per le scuole paritarie dopo la legge di Stabilità? Lo riporta L’Avvenire che descrive nelmdettagli i capitoli di spesa:

La legge prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro.

Dal 2017 viene istituito un fondo di 23,4 milioni di euro destinato proprio agli studenti disabili iscritti alle paritarie. In pratica lo stanziamento è raddoppiato rispetto a prima

Viene istituito un capitolo di spesa nuovo destinato esclusivamente alla scuola dell’infanzia paritaria. Sono 50 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quelli che le materne ricevono dal capitolo di bilancio della parità. Per questo fondo è prevista anche la certezza nei tempi di erogazione: entro il 31 ottobre dell’anno scolastico di riferimento.

 

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È stato pure previsto di detrarre il 19% delle spese sostenute per la scuola fino a un tetto massimo di 400 euro. In termini assoluti significa recuperare fiscalmente 76 euro l’anno. Ora il tetto aumenterà fino a raddoppiare dal 2019. Questa la scansione prevista: 564 euro nel 2016 (107 di recupero), 717 nel 2017 (136), 786 nel 2018 (149) e 800 nel 2019 (152).

Dal 2017 la scuola paritaria potrà accedere ai fondi stanziati dalla Buona scuola (100 milioni di euro) per favorire l’alternanza scuola-lavoro durante il triennio finale delle superiori.

Dal 2017 anche le paritarie potranno accedere al Programma operativo nazionale, fondi Pon

Implementato anche lo School bonus che prevede la possibilità di effettuare donazioni alle scuole paritarie e di ricevere in cambio un credito d’imposta pari al 65% dell’importo.

Con la legge di Stabilità 2017 sarà possibile donare direttamente alle scuole, che avranno l’obbligo entro 30 giorni di comunicare la donazione al ministero e versare il 10% della somma in un fondo nazionale di solidarietà.

«Apprezzamento», chiosa L’Avvenire, arriva da Agesc, Cdo-Opere educative e Fidae, che in una dichiarazione congiunta parlano di «passi significativi, seppur insufficienti, ad assicurare una reale parità e libertà di scelta delle famiglie. «Segnali positivi, anche se speriamo che al Senato ne siano compiuti di ulteriori per migliorare il testo» commenta il segretario nazionale della Fism (materne) Luigi Morgano.