Con la sentenza n. 284/2016, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima il comma che ignora la competenza regionale sulla riforma del sistema scolastico 0-6 anni: il ricorso della Regione Puglia ha, infatti, evidenziato l’illegittimità di una parte della delega per l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione sino all’inizio della scuola primaria, che avrebbe dovuto rappresentare una delle più importanti riforme programmate dalla Legge 107/2015.
Anief commenta favorevolmente la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittima la disposizione della norma che sovrasta la competenza regionale sulla materia, “in quanto l’ambito relativo all’individuazione degli standard strutturali e organizzativi in materia di istituzioni che operano nell’ambito dell’istruzione rientra nella competenza del legislatore regionale”.
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I giudici hanno puntato il dito su una serie di elementi che hanno prevaricato le Regioni: “previsione degli standard strutturali, organizzativi e qualitativi dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, diversificati in base alla tipologia, all’età dei bambini e agli orari di servizio, prevedendo tempi di compresenza del personale dei servizi educativi per l’infanzia e dei docenti di scuola dell’infanzia, nonché il coordinamento pedagogico territoriale e il riferimento alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, adottate con il regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 16 novembre 2012, n. 254”.
Si tratta in pratica della mancata applicazione della modifica apportata al Titolo V della Costituzione nel 2001 dal Governo di centrosinistra contro cui si opponeva il Centrodestra e che l’ultimo referendum costituzionale voleva abolire ma a cui anche il Centrodestra si è opposto.