Una insegnante dopo anni di precariato, con la riforma della “buona scuola” passa di ruolo ma dalla sua provincia viene trasferita in provincia di Pavia, nonostante avesse optato per gli ambiti della sua Regione e con un punteggio di tutto rispetto
La vicenda, si legge su lacittadisalerno.gelocal.it, finisce in Tribunale e sotto accusa il famigerato algoritmo del Miur che però viene messo sotto accusa dal giudice del lavoro del Tribunale di Pavia che accoglie le istanze dell’insegnate salernitana, trasferendola nelle sede scolastica scelta a Potenza e condannando il Miur al pagamento delle spese legali.
L’insegnante salernitana avrà diritto a un posto in Basilicata come aveva richiesto nella domanda di mobilità.
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Il giudice ha motivato la sua decisione facendo appello tra l’altro, all’articolo 30 della Costituzione che stabilisce il “diritto-dovere” dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli” ma anche all’articolo 31 che “tutela la maternità e l’infanzia” e al 37 che tutela il “ruolo della donna nella famiglia”.