La scuola italiana è al centro del dibattito della stampa nazionale. Complice anche l’approvazione delle deleghe della Buona Scuola (otto su nove) da parte del governo, molti quotidiani danno spazio alle vicende delle istituzioni scolastiche. Da “Libero” fino al “Corriere della Sera” passando per il “Foglio”.
Il giornale fondato da Giuliano Ferrara e diretto da Claudio Cerasa, in un articolo a firma di Stefano Cianciotta, si scaglia contro la scuola che non prepara adeguatamente al mondo del lavoro. “Il sistema scolastico italiano prepara gli studenti a mestieri che non faranno mai. Spunti e idee per non perdere il nesso tra formazione e società globale”, si legge nell’articolo. “Molti giovani italiani, al contrario dei colleghi statunitensi che da bambini sanno già che cambieranno in media dai cinque ai sette lavori, sono ancora alla ricerca di uno spazio di comfort che gli possa garantire un impiego stabile. L’Italia abbonda di impieghi ripetitivi e facilmente riproducibili anche da algoritmi e robot: impiegati, operai non specializzati, magazzinieri”.
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E ancora: “Va reso attuale il sistema della formazione. […] La scuola, e in generale tutto il sistema della formazione, devono tornare a essere il luogo che aiuta lo studente a fare emergere le proprie inclinazioni, devono essere lo spazio dove scoprire e provare a risolvere problemi, dove sbagliare e imparare a rialzarsi. Se vogliamo davvero realizzare la classe intelligente o la classe aperta, bisogna andare oltre il tradizionale dibattito attorno alla riforma della scuola, incentrata sull’organizzazione del lavoro e sulla pianificazione dei programmi”.
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