Si susseguono i casi di disfunzione nei pagamenti da parte del Miur per i supplenti. Come riporta il “Corriere delle Alpi” sono un centinaio i docenti e il personale tecnico-amministrativo (Ata) con incarichi brevi di supplenza (da uno a quattro mesi) che ancora attendono di essere pagati per il lavoro svolto.
La situazione è diventata insostenibile per molti lavoratori della provincia di Belluno (ma tanti casi sono presenti in tutta Italia). Il motivo è presto detto: le supplenze brevi non le paga il Tesoro, ma il Miur.
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Il sistema è farraginoso e le segretarie ogni mese sono costrette a inviare il contratto dei docenti a un particolare portale, ma ilo stipendio non arriva e il Miur prende tempo. Era prevista un’emissione straordinaria il 19 gennaio, ma ancora non si è visto nulla. “Presentare una diffida alla segreteria della scuola dove queste persone prestano servizio” afferma Walter Guastella, segretario della Flc Cgil.
Le diffide poi saranno girate dai dirigenti scolastici al Miur. In questo modo si può far decorrere i termini per gli interessi legali. Il docente così percepirà lo stipendio e potrà vantare anche gli interessi maturati in questi mesi. Molte situazioni sono pesanti: addirittura alcuni docenti che hanno completato il servizio attendono di essere pagati.
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