Sono ormai da tempo morti e sepolti i giorni in cui francesi e tedeschi erano acerrimi nemici, occupati e occupanti, vincitori e vinti. Quarant’anni fa – era esattamente il gennaio del 1963 – il trattato dell’Eliseo ha definitivamente messo una pietra sopra secoli di odio e di guerre, aprendo la strada a una collaborazione tra i due Paesi sempre più stretta, a forme di partenariato e cooperazione a trecentosessanta gradi, prima fra tutte la formazione e la conoscenza dell’altro. Ogni anno, il 22 gennaio, si celebra la giornata franco-tedesca, che nell’imminente 2005 avrà un sapore particolare. Un paio di mesi fa, infatti, un consiglio dei ministri congiunto ha adottato un piano strategico volto a sviluppare l’apprendimento della lingua del partner, all’interno di un programma più vasto di promozione del plurilinguismo. Lo studio del tedesco in Francia e del francese in Germania sono in leggero calo in questi ultimi tempi e gli accordi dei due governi intendono proprio ridare slancio e vigore alle due lingue all’interno di un progetto che tende a proporre ai giovani la Francia e la Germania come un unico grande territorio in cui compiere i propri studi ed esercitare, poi, una professione. Alcune misure strutturali – come scambi culturali stabili, competenze, certificazioni e titoli di studio via via sempre più armonizzati – sono allo studio per incoraggiare e favorire l’apprendimento delle due lingue nei due diversi sistemi scolastici. Sarà potenziata, inoltre, sia in Francia che in Germania, l’informazione alle famiglie che metterà in evidenza i vantaggi dell’apprendimento del francese e del tedesco come lingue straniere, soprattutto in virtù del fatto che le due nazioni sono, l’una per l’altra, il primo partner economico europeo.