Home Attualità Pomezia: “Sembrava la nube di Chernobyl”. Scuole chiuse

Pomezia: “Sembrava la nube di Chernobyl”. Scuole chiuse

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Docenti e alunni del Liceo classico-scientifico Pascal di Pomezia, poco distante, hanno vissuto in prima persona la giornata nera del disastro, perché la scuola è stata invasa dal fumo sprigionato dall’incendio di una vicina azienda che si occupa del trattamento di rifiuti, soprattutto plastica e carta.

A raccontare la brutta esperienza occorsa all’Ansa è la professoressa di Lettere al Liceo, Patrizia Prestipino, ultimamente passata alle cronache come la donna in rosso che ha abbracciato Matteo Renzi subito dopo la riconferma a segretario del Pd.

“Era inquietante quella nube nera che incombeva su Pomezia e sulla scuola, sembrava la nube di Chernobyl”.

“Stamani ci ho messo molto ad arrivare a scuola – racconta – c’era una fila impressionante di auto sulla Pontina e a un certo punto ho visto la colonna nera di fumo, le macchine dell’Anas e della Polizia. Allora ho chiamato la scuola e ho saputo cosa stava succedendo. Quando sono arrivata l’istituto aveva già preso le sue precauzioni, prima che arrivasse l’ordinanza. Le attività ginniche sono state sospese da subito così come la ricreazione all’aperto”. 

 

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Lo scenario dipinto da Patrizia Prestipino è preoccupante: “Abbiamo chiuso le finestre delle classi e ci siamo letteralmente chiusi dentro: faceva molto caldo, ma la colonna nera che vedevamo attraverso i vetri spaventava più della mancanza di aria. I ragazzi erano più incuriositi che spaventati, facevano foto e video in continuazione e molti genitori sono venuti a prenderli per portarli a casa”. La professoressa racconta di una “nebbiolina” e delle raccomandazioni fatte ai ragazzi in classe che hanno 16 anni e anche attraverso la chat: “Non uscite oggi – ho detto loro – niente partite di pallone. Piuttosto venite a Roma, ma non state per strada perchè respirare quella roba è nocivo. A chi era fuori in cortile dopo che la scuola aveva chiuso ho detto di andare subito a casa e di chiudere le finestre, come avevamo fatto in classe. Uno mi ha detto: ma allora è davvero pericoloso, prof?”.

Virginia Raggi, come sindaco della Città metropolitana, dopo le indicazioni della Asl Roma 6 sulla nube scaturita dall’incendio vicino Pomezia, ha invitato i cittadini di 21 Comuni, “Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna a tenere chiuse le finestre di abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali”