Anche l’Italia procederà nei prossimi mesi all’attuazione di un sistema di valutazione della ricerca. Lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, durante la conferenza di presentazione del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), presieduto dal professor Franco Cuccurullo. "Entro il mese di settembre – ha detto il ministro Moratti – verranno divulgati i primi risultati riguardanti ben 18.500 prodotti di ricerca, realizzati da 102 tra Università, Enti pubblici e privati, esaminati da 156 esperti suddivisi in 20 panel". La metà degli esperti sarà composta da professori universitari italiani, mentre l’altra parte verrà suddivisa tra accademici proveniente dall’estero e da membri componenti di enti di ricerca nazionali e non. Al centro della valutazione ci saranno prevalentemente articoli riguardanti studi e ricerche di carattere nazionale.
La valutazione si svolgerà su ricerche o studi (il 70% dei quali riassunti sotto forma di articoli pubblicati su riviste specializzate) realizzate da tutte le Università italiane: per la prima volta, ogni Ateneo sarà chiamato a proporre al Civr uno studio di settore (scelto in autonomia dalla stessa Università) da far esaminare ai 156 esperti. Durante la valutazione dei prodotti, gli esperti saranno affiancati da un corposo numero di consulenti (oltre 1.200 sia italiani che stranieri) di comprovata caratura internazionale. Gli studi da analizzare, realizzati prevalentemente (per il 70%) in lingua inglese, riguarderanno tutte le aree: il primato, con 2.832 prodotti, spetta alle scienze mediche, seguite da quelle fisiche e bilogiche. Tra le aree meno rappresentate nello studio valutativo, quelle culturali-umanistiche e relative alle scienze aerospaziali.
"Questo lavoro – ha spiegato il ministro – consentirà di far crescere la qualità della ricerca nel nostro Paese, ma anche di incentivare una maggiore trasparenza dei risultati della ricerca stessa rendendola così più competitiva nel mondo".
"Inoltre – ha proseguito Moratti – la valutazione consentirà di premiare il merito e di allocare le risorse finanziarie in base ai risultati. Quindi trasparenza, valutazione del merito e finanziamenti che in questo modo non verranno più elargiti a pioggia, talvolta attraverso criteri per così dire ‘storici’, ma in base ai risultati emersi dalla valutazione strutturale: un passaggio fondamentale verso una ricerca di maggiore qualità e meritocrazia".
I risultati del comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca serviranno a stilare una graduatoria di merito relativa a tutte le aree esaminate: "La graduatoria – ha detto il professor Franco Cuccurullo, presidente del Civr – analizzerà anche le singole strutture, quindi Atenei ed Enti, però non terrà conto dei risultati ottenuti dalle Università ma solo dei dati quantitativi analizzati negli anni che vanno dal 2001 al 2003".
L’obiettivo del Miur rimane però quello di utilizzare i risultati emersi dallo studio per lo stanziamento di una parte dei fondi destinati agli Enti e alle Università italiane. "Con il cambiamento del mondo universitario – ha detto il ministro Moratti – uno dei parametri che andrà a costituire i fondi è proprio quello della valutazione della ricerca: si tratta di un dato rilevante perché il decreto del 28 luglio 2004 prevede che, a regime, il 30% del Fondi di funzionamento ordinario sia assegnato sulla base della valutazione dei risultati conseguiti dagli atenei proprio attraverso la ricerca scientifica".