Il Movimento 5 Stelle torna sulla volontà di cancellare, se arriverà a formare il Governo, le riforme più importanti degli ultimi anni: c’è anche la contestata Legge 107/15.
A rafforzare il concetto è stato Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, parlando la sera di domenica 18 giugno ad Asti.
“Se dovessimo andare al governo aboliremo la legge Fornero, il Jobs act e la Buona Scuola”, ha detto con convinzione il pentastellato.
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“Sono le tre leggi da eliminare. E li si misurerà la nostra coerenza”, ha ribadito Di Maio.
Poi ha preso le distanze dal Partito Democratico. “Ve lo ricordate il centrosinistra che combatteva Berlusconi sulle leggi ad personam? – ha aggiunto il vicepresidente della Camera – Quando poi è andato al governo non le ha abolite, anzi si è comportato ancora peggio facendo leggi ad personam, come quella che ha salvato la banca del padre della Boschi”, ha concluso il grillino.
Insomma, la campagna elettorale è già iniziata. Pure con toni aspri. Con la Scuola, anche stavolta, sempre al centro delle dichiarazioni dei leader di partito.
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