“I 200 giorni lezione” all’istituto Leonardo da Vinci di Niscemi “si sono svolti regolarmente e rendono valido per tutti gli studenti l’anno scolastico 2016-2017”.
A scriverlo, a sorpresa, è il dirigente Ferdinando Cannizzo sul sito dell’istituto Leonardo da Vinci di Niscemi, per “rassicurare le persone e rasserenare il clima”.
“Gli scrutini finali si sono regolarmente svolti e – continua il dirigente – sono stati ratificati in sede dei Collegio dei docenti il 16 giugno scorso. Gli esiti, comprensivi delle quinte classi con ammissione agli esami di stato, sono quindi confermati e definitivi per tutti gli studenti e validi sotto ogni effetto di legge”.
“La sommatoria delle frazioni orarie non configurano giornate aggiuntive rispetto al calendario scolastico, ma soltanto quota parte dei 200 giorni di scuola già svolti. Non sussistono pertanto valide e motivate ragioni per inficiare la validità dell’anno scolastico 2016-2017 e degli scrutini finali che permangono, con chiarezza ed evidenza, validi e definitivi ad ogni effetto di legge”, conclude il preside dell’istituto superiore.
Nessun riferimento, viene fatto sulla volontà espressa dal direttore generale dell’Usr Sicilia di invalidare l’ordine di servizio dello stesso Cannizzo.
Intanto, in difesa del preside si ergono due insegnanti dell’istituto: i professori Vincenzo Liardo e Maurizio Caruso.
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“Stanchi dal linciaggio mediatico cui è da diversi giorni esposto il nostro Istituto e il suo dirigente scolastico, Fernando Cannizzo, descritto come un dirigente impulsivo e sprovveduto, intendiamo fare un po’ di chiarezza sulla situazione reale, di cui abbiamo completa contezza per averla vissuta in prima persona”, dicono i due all’Ansa.
“I fatti e i tempi – aggiungono – sono i seguenti: l’esposto presentato dai professori Giarracca e Traina risale alla data del 10 Marzo (20 giorni dopo la definitiva risoluzione del problema termico). Giorno 29 Marzo, su sollecitazione del Dirigente Usp di Caltanissetta, il dirigente scolastico ha dettagliatamente relazionato sull’esposto presentato. In tale relazione, con adeguato supporto normativo, si dimostrava che la riduzione oraria derivava da stato di necessità (senza obbligo di recupero), tanto che l’ufficiale sanitario aveva addirittura richiesto e sollecitato al Prefetto la chiusura della scuola”.
“Per 84 giorni, da giorno 29 marzo fino al 23 Giugno (giorno della visita ispettiva), non vi è stata nessuna comunicazione da parte dell’Usp-Usr; questo silenzio prolungato – sottolineano i due professori – ha generato la legittima convinzione di aver operato correttamente”.
“Se tempestivamente comunicato nel mese di Aprile/Maggio, il provvedimento di recupero non avrebbe certamente destato nessun interesse o clamore”. “Alla luce di questi fatti – osserva i due professori – ben si comprende che il D.S. è potuto intervenire solo il 23 giugno (data ispezione) individuando la prima data utile per il recupero nel 17 Luglio 2017, al termine degli esami di Stato, che impegnano molti docenti in sede e fuori sede. Riteniamo – concludono – inopportuno e fuorviante puntare il dito contro il dirigente scolastico senza considerare tali fatti e la tempistica degli stessi”, concludono i due prof.
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