Il Censis pubblica la pagella delle Università italiane, in una classifica fatta più di conferme che di novità.
L’elenco, diviso dall’istituto di ricerca fra statali e non statali raggruppate in categorie omogenee per dimensione, può dare senza dubbio un valido orientamento per chi ancora non fosse iscritto all’Università, perché rende una panoramica abbastanza fedele, degli atenei migliori italiani.
La classifica, si legge su Repubblica.it, viene poi stilata valutando le strutture disponibili, i servizi erogati, il livello di internazionalizzazione e la capacità di comunicazione e servizi digitali.
Oltre alle graduatorie degli atenei, il Censis ha poi elaborato la classifica dei corsi di classi di laurea triennali e dei corsi a ciclo unico, anche questi valutati rispetto alle possibilità di fare passi avanti nella carriera e alle opportunità di spendere il proprio titolo di studio all’estero.
Bologna si conferma la prima grande Università Statale, cioè quegli atenei che contano oltre 40mila iscritti, con il punteggio complessivo di 92,0, dovuto principalmente alla qualità delle strutture e nell’internazionalizzazione.
A seguire Firenze e Padova, che anche se non eccellono in qualcosa in particolare (parametri scelti dal Censis), mantengono dei livelli molto elevati.
Nei servizi, spicca L’Università di Pisa, “La Sapienza” di Roma primeggia nelle borse di studio, mentre Palermo e Torino vanno forte nella comunicazione e nei servizi digitali.
Fra gli atenei maggiori, la Federico II di Napoli è la cenerentola, in base al rapporto Censis, preceduta dall’Università di Catania e la Statale di Milano.
Fra i grandi atenei Statali, tra i 20mila e i 40mila iscritti, si conferma Perugia, eccellenza per comunicazione e servizi digitali (+5 punti rispetto allo scorso anno) e internazionalizzazione. A seguire Pavia, che primeggia sulle strutture. Terza Parma, nessun primato, ma solo due punti di media in meno dalla seconda, si legge ancora su Repubblica.it.
La sorpresa è rappresentata al quarto posto dall’Università di Modena e Reggio Emilia, passata dai medi ai grandi atenei e sopra di 3 punti nei servizi per gli studenti rispetto all’anno passato.
Per quanto riguarda le medie e piccole Università, da segnalare il sorpasso si Siena su Trento sui medi atenei (da 10mila a 20mila iscritti), mentre per i piccoli atenei, l’Università di Camerino non solo si conferma in testa, ma stacca di ben otto punti la seconda, Teramo, nonostante avesse conquistato 2 posizioni rispetto allo scorso anno.
Fra le Università non statali, Milano fa la parte del leone con La Bocconi, La Cattolica ed anche il Politecnico davanti a tutti.
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