“Ricorrenti concorso Ds 2011: E’ il momento della verità, non potete rimanere in silenzio!”
E’ il nuovo appello a tutte le Organizzazioni Sindacali di Elisabetta Corvino, consigliere comunale di Casal di Principe e referente nazionale del Comitato Nazionale Concorso DS “Diversi davanti alla legge” dopo l’Ordinanza del Consiglio di Stato n. 03008/2017 che segna la svolta decisiva nell’interminabile storia del concorso a dirigente scolastico del 2011.
Il concorso DS 2011 è stato il concorso più contestato della storia della scuola italiana che ha visto innumerevoli ricorsi amministrativi che hanno oberato i Tribunali negli ultimi cinque anni, l’annullamento delle procedure concorsuali in alcune regioni d’Italia e il rinvio a giudizio, in Campania, dei membri delle commissioni esaminatrici, accusati dalla Procura di Napoli di falso e abuso d’ufficio finalizzato ad agevolare alcuni candidati.
L’ultimo atto di questa triste pagina di storia viene scritta dalla Legge 13/7/2015 n. 107, che ha previsto, ai commi 87 e 88 lo svolgimento di un corso intensivo di formazione volto all’immissione nei ruoli di dirigente scolastico per i soggetti che avevano un ricorso pendente relativo al concorso 2004/2006, escludendo clamorosamente i ricorrenti del concorso 2011.
Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha cambiato la marcia e invertito la rotta. L’Ordinanza ha infatti sollevato quelle questioni di legittimità costituzionali avverso la procedura di cui al D.M n. 499 del 2015 che più volte i ricorrenti hanno lamentato e posto all’attenzione del Miur.
“Siamo stati più volte ricevuti dal Sottosegretario, on. Vito De Filippo e dal Capo Gabinetto, Sabrina Bono”, dichiara la Corvino, “ci siamo fatti portavoce del disagio e delle aspettative di tutti i ricorrenti italiani del concorso DS 2011, abbiamo fatto presente la evidente disparità di trattamento e oggi il Consiglio di Stato ci ha dato ragione. Pur avendo ricevuto ascolto non abbiamo mai avuto riscontri sulla volontà del Governo di predisporre interventi volti a sanare definitivamente la questione, in sintesi non siamo mai stati presi in seria considerazione. Ma adesso il Consiglio di Stato mette il Miur di fronte alle sue responsabilità, non si potrà più voltare la faccia dall’altra parte e fingere di non sapere, il Miur non ha più alibi per rimandare ulteriormente la soluzione, adesso non si può più perdere tempo, soprattutto in considerazione delle duemila scuole senza dirigente scolastico.
Una Riflessione a parte va fatta sul ruolo dei sindacati in questa vicenda.
Fatta eccezione per il giovane Sindacato Anief che ha immediatamente intrapreso un percorso per tutelare i Ricorrenti, è molto triste assistere al silenzio di tutte le altre Organizzazioni sindacali sulla vicenda, gli iscritti delle altre sigle sindacali si vedono costretti a rivolgersi all’Anief perché non vi è traccia di alcuna iniziativa dei Sindacati per tutelare i Ricorrenti del Concorso DS.
Ancor più triste è stato sapere che nei giorni scorsi c’è stato un importante incontro Governo-Sindacati per discutere sulle tematiche urgenti per il nuovo anno scolastico: non una parola è stata spesa dai sindacati a tutela dei ricorrenti! Leggendo i comunicati sui lavori dell’incontro ho capito che noi ricorrenti non esistiamo in quanto soggetti portatori di diritti e allora abbiano il coraggio di dichiarare che l’ultimo concorso a Ds è stato perfettamente legittimo e trasparente in tutte le Regioni d’Italia, che il rinvio a giudizio dei membri delle commissioni giudicatrici è cosa di poco conto, dicano chiaramente che la legge non è uguale per tutti e che noi ricorrenti del concorso DS 2011 non siamo uguali ai ricorrenti del 2004/2006!
L’inspiegabile inerzia dei Sindacati li renderebbe colpevoli almeno quanto il Miur della disparità di trattamento subita dai Ricorrenti e del caos in cui verrebbero lasciate le scuole italiane senza dirigenti: per fronteggiare l’emergenza l’unica proposta del Miur è stata quella dell’esonero dei vicari delle scuole in reggenza,(ipotesi del tutto inadeguata a risolvere la complessità della situazione) mentre l’unica azione dei Sindacati è stata quella di chiedere insistentemente il bando del nuovo concorso senza chiedere di sciogliere prima i nodi di quello precedente.
Chiedo pertanto a tutti i Sindacati di intervenire con urgenza con azioni efficaci prima della pubblicazione del bando, poiché il nuovo concorso per dirigenti scolastici non è la soluzione al problema, non si può costruire sulle macerie del vecchio concorso se prima non si è provveduto a sgombrare il campo e le coscienze dagli errori del passato. Senza considerare che il nuovo bando sarebbe accompagnato da una valanga di ricorsi e mobilitazioni da tutte le parti: il nuovo concorso partirebbe viziato già in partenza!
La sanatoria dei ricorrenti in tempi brevi, invece, oltre che un doveroso atto di giustizia nei confronti dei docenti che da sei anni aspettano la risposta dello Stato, sarebbe una soluzione immediata al problema delle reggenze, considerato che le procedure concorsuali certamente non potranno terminare entro il prossimo settembre e forse nemmeno entro settembre 2018 e che certamente più di duemila scuole dovranno affrontare un nuovo anno scolastico senza Dirigenti.
“Un ultimo appello va al Ministro Fedeli” conclude Elisabetta Corvino, “la sua nomina ci aveva fatto ben sperare trattandosi di una sindacalista, una donna che aveva fatto della difesa dei diritti la sua battaglia di vita, chiedo a lei un atto di responsabilità e di vicinanza che possa lasciare il segno nell’attuale mandato, affinché le scuole possano avere i propri Dirigenti e i Ricorrenti possano avere finalmente giustizia!”.