200mila unità in meno di dipendenti pubblici dal 2008 (-5%) ma non in tutti i settori: nelle Regioni a statuto speciale, ad esempio, sono aumentati di 20mila unità (+29%). Lo afferma un’analisi del Centro studi di Unimpresa.
Il numero complessivo resta sopra quota 3 milioni, per l’esattezza si tratta di 3.221.967 impiegati, funzionari e dirigenti: un esercito di lavoratori che vede il comparto della scuola in cima alla classifica con oltre 1 milioni di impiegati.
Tra gli altri settori più rilevanti, la sanità con 653mila addetti, le regioni e i comuni con 460mila, i corpi di polizia con 312mila, le forze armate con 181mila, i dipendenti dei ministeri con 153mila.
Tra le aree in aumento, riporta Adnkronos che dirama il comunicato di Unimpresa, oltre alle regioni a statuto speciale (+20.820 ovvero +29%), vi sono le autorità indipendenti (+657 lavoratori ovvero +46%).
Unimpresa specifica che nel 2015 il totale dei dipendenti dello Stato, degli enti, delle regioni e delle autonomie locali, delle autorità indipendenti si è ridotto di 178mila unità, in calo di oltre il 5% rispetto al 2008.
Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Corte dei conti e della Ragioneria generale dello Stato, alla fine del 2015 i dipendenti pubblici erano 3.221.967. Il settore statale occupa in totale 1.840.780 persone, in diminuzione di 107.202 unità rispetto al 2008 (-5,50%).
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La scuola occupa 1.085.082 soggetti, in discesa di 44.781 unità (-3,96%); nei corpi di polizia lavorano 312.205 addetti, in calo di 18.611 (-5.63%); nelle forze armate lavorano 181.523 persone, in discesa di 10.417 (5,43%); i vigili del fuoco sono aumentati di 1.590 unità (+4,97%) a 33.572.
Nei ministeri lavorano 153.149 persone, in diminuzione di 30.265 (-16,50%); nella agenzie fiscali lavorano 51.228 addetti, in discesa di 4.010 (-7,26%); mentre la presidenza del Consiglio dei ministri impiega 2.128 persone, in calo di 297 (-12.25%). Le istituzioni per l’alta formazione artistica e musicale occupano 9.174 lavoratori, in aumento di 166 unità (+1,84%).
La magistratura risulta in calo di 140 unità, a 10.270 (-1,34%); le prefetture danno lavoro a 1.197 persone, in calo di 281 unità (-19,01%); nel comparto diplomatico sono occupate 917 persone, 18 in meno del 2008 (-1,93%); la carriera penitenziaria dà lavoro a 335 persone, 138 in meno (-29,18%).
Il settore non statale (dati al 2015) dà lavoro a 1.417.130 persone, in diminuzione di 71.697 (-4,82%) rispetto al 2008. Nel servizio sanitario nazionale lavorano 663.796 persone in calo di 26.060 (-3,78%). Nelle regioni e nelle autonomie locali (comuni, comunità montane, province) sono impiegate 479.050 persone in calo di 43.269 unità (-8,28%).
Nelle regioni a statuto speciale si registra un aumento di 20.828 addetti che in totale sono 93.425 (+28,69%). Nelle università lavorano 101.384 addetti in discesa di 18.485 (-15,42%). Negli enti pubblici non economici lavorano 45.737 persone in calo di 10.498 (-18,67%).
Infine, nella ricerca c’è stato un aumento di 3.388 lavoratori (+19,45%) a quota 20.809. Negli “altri enti” l’aumento è di 1.742 unità a 10.844 (+19,14%). Nelle autorità indipendenti il totale degli addetti è di 2.085, in crescita di 657 unità (+46,01%).