Importanti e “inaspettate” modifiche sono state apportate durante la conversione in legge del decreto-legge del 31 gennaio 2005, n. 7 nel settore scolastico. La legge n. 43 del 31 marzo 2005 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 75 dell’1 aprile 2005. Al cosiddetto decreto “omnibus” sono stati aggiunti otto articoli che riguardano il mondo scolastico, ma tre di essi hanno suscitato alcune perplessità e hanno dato origine a commenti soprattutto nel mondo sindacale.
Gli articoli andati sotto i riflettori sono l’art. 1/sexies, incarichi di presidenza; l’art. 1/octies, concorso riservato per dirigente scolastico e l’art. 1/novies, riguardante la tabella di valutazione dei titoli per le graduatorie permanenti.
Già a partire dall’anno scolastico 2006/2007 – si legge nelle modifiche – non saranno più conferiti nuovi incarichi di presidenza, fatta salva la conferma degli incarichi già conferiti. I posti vacanti all’inizio del predetto anno scolastico sono riservati in via prioritaria ad un apposito corso-concorso per coloro che hanno maturato, entro l’a.s. 2005/2006, almeno un anno di incarico di presidenza.
Inoltre, gli aspiranti, incaricati di presidenza da almeno un anno alla data di entrata in vigore della legge di conversione, ma privi del requisito prescritto del triennio di incarico e ammessi con riserva al concorso per dirigente scolastico bandito nel 2002, saranno inseriti a domanda nelle graduatorie con il punteggio conseguito nel predetto esame finale, in coda alla graduatoria stessa.
Sulla sanatoria e al possibile concorso riservato ai presidi incaricati dal 2006 con il relativo blocco degli incarichi sostituiti dalle reggenze, i sindacati sono stati fortemente critici. La Cgil al riguardo ha commentato: “Ormai l’attuale maggioranza, invece di operare da subito come avevamo richiesto unitariamente, avendo l’operatività che le deriva dall’essere al Governo, rimanda tutto al 2006”. Contrari anche Cisl e Uil, sempre del comparto scuola, che hanno ricordato al Governo un’altra esperienza di sanatorie era stata fatta durante l’approvazione del decreto-legge n. 280/2004, decreto che naufragò alla Camera.
Qualcuno potrebbe pensare che manovre del genere risultino ambigue soprattutto alla vigilia delle elezioni e che con i “rimandi”, così come accade anche per i docenti, qualcuno ci “guadagni” lasciando col fiato sospeso quanti sperano di realizzare le loro aspirazioni.
Infine sono state apportate alcune modifiche alla tabella di valutazione dei titoli relativa alla terza fascia delle graduatorie permanenti del personale docente.
Per meglio analizzare la legge di conversione n. 43 del 31 marzo 2005 al decreto-legge n. 7/2005 consulta “Ulteriori approfondimenti”.