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Flc-Cgil su 25 aprile, fascismo e programmi scolastici

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"E’ inaccettabile che nelle proposte dei nuovi programmi scolastici il fascismo venga classificato come semplice totalitarismo facendone scomparire le specificità di fenomeno unico nei suoi orrori di sterminio, di razzismo, di negazione dei più sacri diritti umani". Lo sostiene, attraverso un lungo comunicato, la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil che per la ricorrenza del sessantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo ha lanciato un appello a tutto il personale della scuola, dell’Università, della Ricerca: a loro chiede di alimentare "nell’impegno profuso come lavoratori della conoscenza, nel confronto con le giovani generazioni, i valori antifascisti e democratici della nostra Costituzione e della nostra Repubblica perché continui a spirare nel nostro Paese il vento fresco e purificatore che portarono al loro passaggio sessanta anni fa i giovani della Resistenza italiana".
Il documento della Flc-Cgil è duro attacco non solo alle politiche scolastiche, ma anche a quelle di tutto il Governo: "è inaccettabile che chi rappresenta al massimo livello governativo l’Italia non abbia fino ad oggi, mai partecipato alla festa della Liberazione e abbia minimizzato gli atti criminali di cui si è macchiato il fascismo. E’ inaccettabile che lo stesso partito che dichiara il fascismo "il male assoluto" faccia propria la proposta di legge di un gruppo di deputati della destra parlamentare che intende riconoscere la qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio nella repubblica sociale italiana, che inquadrò tra le sue fila chi, con servilismo e ferocia, tenne mano ai nazisti nell’opera di rastrellamento, tortura, fucilazione e avvio nei campi di sterminio di oppositori, ebrei e combattenti per la libertà".
Secondo il sindacato guidato da Enrico Panini "è impossibile pacificarsi con il fascismo. E’ la lezione dei Partigiani italiani, la lezione dei nostri costituenti, della stessa norma costituzionale che dichiara fuori legge il fascismo. E’ la lezione del nostro Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a cui va la nostra gratitudine per aver incoraggiato, con gli atti e le parole, il senso di appartenenza alla comunità nazionale nella giustizia e nella libertà come valori conquistati dalla Resistenza. Il segretario generale, i componenti della segreteria nazionale, i dirigenti della Federazione lavoratori della conoscenza si sono iscritti all’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia, e invitano i propri militanti a fare altrettanto, per significare sostegno, gratitudine, vicinanza e affetto per chi combattè, sessanta anni fa, per un’Italia libera e democratica".
Sono innumerevoli i momenti di studio, di dibattito, di approfondimento organizzati a livello nazionale per la ricorrenza della liberazione. In questo contesto, particolare rilevanza hanno avuto le 12 lezioni organizzate in altrettante regioni dall’Insmli, con la partecipazione di studiosi, ricercatori, protagonisti della Resistenza. A Milano, contestualmente alla manifestazione centrale, si sono svolte un ciclo di lezioni nelle scuole sulle «radici sociali della nostra democrazia – i lavoratori italiani nella Resistenza". Tra le iniziative nazionali più interessanti, organizzate dal sindacato, va segnalata l’inaugurazione della mostra "La resistenza nel piacentino 60 anni dopo", in programma a Monticelli d’Ongina, in provincia di Piacenza.